La tecnologia alleata dell’agricoltura nella mitigazione degli effetti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici che stanno travolgendo le campagne. Coldiretti Sardegna propone un nuovo approccio sperimentando, con l’ausilio delle tecnologia, sistemi innovativi in difesa del reddito delle aziende agricole.
I cambiamenti climatici sono ormai all’ordine del giorno della cronaca. Tutto l’anno. Da un’analisi di Coldiretti su dati Eswd in riferimento al rapporto pubblicato dalla World Meteorological Organization (Wmo) negli ultimi cinquant’anni i disastri causati da eventi meteo estremi sono aumentati di cinque volte. Nel 2021 si sono registrati in Italia + 1.400 eventi estremi, con un aumento del 65% per grandinate, bombe d’acqua, bufere e tempeste di vento alternate a ondate di calore.
Il primo termometro e la cavia naturale del clima pazzo è l’agricoltura che subisce le devastazioni di calamità naturali ricorrenti e ripetute con frequenza praticamente annuale e diffusa su tutti i territori.
LA SARDEGNA sta subendo pesantemente gli effetti dei cambiamenti climatici, passando in brevissimo tempo da siccità estreme agli allagamenti, con l’urlo di dolore delle campagne sempre più forte che spesso appare, agli occhi dell’opinione pubblica, impazzito come il tempo, visto che anche nella stessa stagione lamentano, a ragione, danni dal troppo caldo e dalle gelate, piuttosto, come detto, dalla siccità e dalla troppa pioggia. Con conseguenti ripercussioni per le casse pubbliche che intervengono con importanti stanziamenti per mitigare a loro volta le perdite delle aziende agricole (e non solo) ma che (per completare il quadro) non arrivano nelle tasche dei produttori o arrivano con ritardi infiniti.
Solo dal 2015 ad oggi l’elenco degli eventi estremi (i più importanti) che si sono abbattuti sull’agricoltura sarda è lunghissimo.
Nel 2015: Giugno e luglio grandinata; 4 settembre tromba d’aria.
2017: 14 e 21 gennaio: eccesso di neve e tromba d’aria; 18 e 24 aprile gelate; marzo – giugno: l’ormai famigerata siccità;
2018: Da maggio a novembre: grandinate, piogge persistenti, venti sciroccali, tromba d’aria, venti impetuosi, piogge alluvionali;
2020: marzo: gelate; 27 – 29 novembre alluvione; 2021: 7 – 9 aprile: gelate.
LE PROPOSTE. Un tema divenuto con forza centrale che merita una attenta e corale riflessione e per la quale Coldiretti Sardegna ha chiesto un Forum politico permanente sui cambiamenti climatici e gli effetti sull’agricoltura sarda per programmare i prossimi 15 anni, attivando un percorso dove la politica orienti e programmi con i fondi europei, il bene comune agricolo su pratiche, colture e comportamenti sostenibili.
Coldiretti Sardegna, su questa scia sta lavorando, attraverso una larga rete, per trovare soluzioni compatibili con la nostra agricoltura (anche dal punto di vista economico), inaugurando un nuovo approccio per la difesa del reddito delle aziende agricole.
Per il mondo vitivinicolo, ma estendibile anche agli altri settori agricoli, ha studiato, con la collaborazione della società israeliana Netafim, leader mondiale di soluzioni per l’irrigazione di precisione, un sistema che mitiga gli effetti delle gelate divenute ormai il nemico numero uno della viticoltura sarda (ma non solo).
“Oltre alla burocrazia, le calamità naturali stanno condizionando in modo pesante la nostra agricoltura
– spiega il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. È chiaro ed è giusto che in caso di perdite è necessario l’intervento pubblico per lenire le pesanti perdite. Ma allo stesso tempo, vista la cadenza sempre più costante e le risorse sempre più esigue che tra l’altro arrivano sempre in ritardo, come Organizzazione, come ormai facciamo da anni, non ci limitiamo alle rivendicazioni (giuste) ma ci mettiamo in gioco studiando e proponendo delle soluzioni concrete che in questo caso da una parte consentano di avere strumenti che possano attenuare questi effetti e allo stesso tempo consentano di individuare in modo puntuale i danni subiti dalle aziende agricole consentendo di tagliare la burocrazia e di intervenire in tempi coerenti a quelli delle imprese”.In questo caso, grazie alla Netafim, si è studiato un metodo naturale attraverso l’ausilio delle tecnologie più avanzate.
Gli effetti devastanti delle gelate si contrastano con una irrigazione antibrina, in pratica ricoprendo gli organi vegetali, quando le temperature si avvicinando allo zero, con uno strato di ghiaccio che funge da protezione.
“Un sistema semplice in cui l’innovazione sta appunto nel sistema di irrigazione che consente interventi puntuali su tutto il vigneto, ma che può essere esteso anche alle altre colture – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna -. Inoltre per rendere sostenibile anche economicamente questo nuovo sistema, abbiamo studiato un pacchetto di interventi finanziari che consentono alle aziende l’acquisto di questa nuova tecnologia a costo vicino allo zero. In questo modo i viticoltori hanno gli strumenti per non vedere compromessi da gelate fuori stagione, i volumi produttivi e i parametri qualitativi consentendo di non perdere fette di mercato conquistate negli anni e guardare al futuro con più fiducia”.