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Stop a speculazioni sul prezzo del cibo: approvata direttiva contro pratiche sleali

Stop a speculazioni sul prezzo del cibo: approvata direttiva contro pratiche sleali

Con l’approvazione della direttiva sulle pratiche sleali da parte del Consiglio dei Ministri arriva lo stop alle speculazioni sul cibo che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione.

Esulta Coldiretti Sardegna per “una svolta storica che garantisce un giusto prezzo ad agricoltori ed allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo”.

“È la vittoria del mondo agricolo e dei consumatori – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –. Una norma attesa che ci ha visto in campo ed in pressing continuo con le istituzioni, perché finalmente si danno le armi agli anelli deboli della filiera ai quali è sempre stato scaricato ed hanno pagato i pesi della filiera. Non è un caso che nel terzo trimestre del 2021, con il boom dei costi di produzione, le aziende agricole in controtendenza all’andamento generale, sono le uniche ad avere avuto un calo del valore aggiunto, mentre i consumatori, sono quelli che stanno pagando questi aumenti. Speculazioni che agricoltori e allevatori hanno vissuto sulla propria pelle, ultima in ordine di tempo, ma purtroppo non isolata, la beffa che stanno vivendo i cerealicoltori, con il prezzo del grano alle stelle senza che nelle loro tasche sia entrato un centesimo”.

Con il nuovo provvedimento – riferisce la Coldiretti – scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti.

“Si realizza – precisa il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – un percorso virtuoso per garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera, evitando che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese agricole. Pratiche beffa queste ultime per agricoltori e allevatori, perché si tratta di offerte civetta dove c’è qualcuno che ampia i suoi margini beffando il consumatore e il produttore. Come possiamo scordare l’offerta scandalo dell’anguria ad 1 centesimo al kg, un onta per le fatiche e il sudore degli agricoltori con effetti devastanti su tutto il settore”.​

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