Una cartolina non proprio edificante dalla centralissima via Sauro, a San Gavino Monreale, che sembrava raccontare una piaga sociale che spesso si fa finta di non conoscere. Fortunatamente si è trattato di un “falso allarme” per droga, ma di un “vero allarme” per quanto riguarda l’inciviltà imperante nel nostro paese.
La foto ci è stata inviata una nostra lettrice sangavinese, preoccupata per il pericolo che le siringhe gettate per strada possono costituire soprattutto per i più piccoli.
“Questa foto dimostra quanta gente incivile ci sia ancora in giro – ci scrive -. Forse bisognerebbe fare dei corsi di educazione civica ma soprattutto di educazione morale che insegni, a chi ha un certo stile di vita, che nessuno impedisce a queste persone di rovinarsi la vita, ma sarebbe gradito che loro non la rovinassero agli altri con certi comportamenti, perché siamo nel 2021 ed è dagli anni ottanta che, in tutte le lingue del mondo, si chiede di fare certe cose in casa propria o nei posti adatti, invece sembriamo in un angolo di Berlino Est nel 1980! Non bastava la pandemia e la paura del covid? Adesso dobbiamo preoccuparci anche dell’ HIV??!! Sono schifata. Siamo al punto di non poter fare più uscire i ragazzini da casa!“.
Il problema della droga sembra essere nuovamente tornato in primo piano nel Medio Campidano, anche se certamente non ai livelli di 30 anni fa. Forse i più giovani non hanno vissuto gli anni ’80 e ’90, in cui tanti ragazzi sono morti di overdose, AIDS e altre complicazioni dovute al consumo di eroina. Ma noi sì, per questo ci siamo subito preoccupati, come tante altre persone, alla vista delle siringhe abbandonate per strada.
Aggiornamento 07/10/2021 ore 18:11
Fortunatamente ci è arrivata la conferma che dovrebbe trattarsi di siringhe utilizzate per l’eparina. Fermo restando che il pericolo per i bambini resta, oltre a restare invariato il gesto di inciviltà (forse ancora peggiore se perpetrato da persone in grado di intendere e di volere), è confortante sapere che non si tratta di droga. Un ringraziamento doveroso a chi – sin dagli anni ’80 – si prodiga quotidianamente affinché non si ripeta la tragedia che abbiamo vissuto in quegli anni.