San Gavino Monreale capitale della letteratura per quattro giorni: dal 9 al 12 settembre 2021 spazio alla terza edizione del Festival Letterario del Monreale.
Il programma si articola in tantissimi eventi e incontri con scrittori, autori, giornalisti ed editori, in cui si affronteranno tutte le tematiche, comprese le criticità, legate al mondo della letteratura in Sardegna, in Italia e nel Mondo.
“Saranno 4 giornate ricche – queste le parole degli organizzatori – all’insegna della condivisione. Abbiamo lavorato tanto per costruire questo programma e siamo davvero felici di mostrarvelo. Tratteremo diversi generi letterari e spazieremo dalla lettura al cinema”.
Il titolo di questa edizione del Festival è “Periferie e centri. La cultura dell’incontro”. “L’edizione 2021 – spiegano infatti gli organizzatori – tratterà un tema a noi caro: il rapporto tra le periferie e i centri, che possono e devono integrarsi sempre e comunque in un’ottica di scambio, dialogo e collaborazione”.
Un programma vastissimo, dunque, arricchito da tre mostre, tra CIVIS e Casa Mereu, che permetteranno ai visitatori di viaggiare tra l’arte e la storia del territorio.
Esprime grande soddisfazione Nicola Ennas, Assessore ai Grandi Eventi del Comune di San Gavino Monreale. “Come amministrazione e come assessore di riferimento per il turismo e i grandi eventi – afferma infatti Nicola Ennas – è stata una questione di fiducia e di opportunità quella di investire nel Festival Letterario. Al 3° anno l’impegno economico comunale si è ridimensionato a 3.000 € (5.000 € il primo e 8.000 € il secondo per garantirne la sopravvivenza in periodo Covid) questo grazie anche alla determinazione dell’associazione e di uno staff fatto di puro volontariato e passione, dove la caparbietà e costanza di Francesca Spanu è stata indispensabile per garantire lo stimolo”.
“A sentire le voci degli autori ospiti e di chi ha partecipato – prosegue l’Assessore – non si può che percepire il clima di interazione che ne scaturisce. Infatti una delle qualità distintive del Festival è quella di trasformare lo spettatore e lo stesso autore in protagonisti di un rapporto e un dialogo diretto che non si limita alla serata di presentazione ma continua per la durata dell’evento stesso, che rende complici e favorisce lo scambio di sensazioni ed emozioni”.
“Dal mio personale punto di vista – conclude Ennas – la ricaduta socio-economica è un valore aggiunto a cui non si può rinunciare come comunità e territorio e questo segmento strutturato che mancava è necessario preservarlo nel tempo”.