All’indomani dei devastanti incendi che hanno devastato Montiferru e migliaia di ettari di bosco, il Presidente della Regione Christian Solinas, seguito a ruota dall’assessore all’ambiente Gianni Lampis, dichiararono candidamente che la devastazione era senza precedenti, come se di fatto si trattasse qualcosa di imprevedibile e inevitabile.
Imprevedibile? Falso! Abbiamo già smentito ampiamente quelle dichiarazioni, allegando i ritagli di giornale che testimoniavano come invece esistano precedenti simili, su tutti l’incendio del 1983 e i morti di Curraggia che reclamano ancora giustizia.
Inevitabile? Qui si apre un altro capitolo, quello della prevenzione antincendio rivelatasi del tutto inefficace in Sardegna. Ma di chi è la responsabilità? Dai palazzi della Regione, dopo il disastro nell’oristanese, non è arrivato alcun “mea culpa”, anche se nelle ultime ore sono stati rivelati dettagli che hanno dell’incredibile.
A scoperchiare il vaso di Pandora ci pensa Francesco Agus, consigliere regionale di minoranza che affida ai canali social il suo report sulle indagini in corso.
“Tre settimane fa – scrive Agus – a pochi giorni dal tremendo incendio che ha devastato il Montiferru, abbiamo fatto un accesso agli atti per capire come fosse realmente organizzata sul campo la campagna anti incendi. Hanno risposto solo oggi. Si tratta di decine di documenti e centinaia di pagine che richiederanno giorni di studio”.
“Ma la copertina del documento fornisce le prime risposte: il piano ripartimentale, atteso da maggio – incalza Agus – è stato approvato SOLO IL 29 LUGLIO, cinque giorni dopo il rogo. E al netto di questi tragici fatti chissà quando sarebbe stato varato. Allo stesso modo i bandi per la sostituzione dei dirigenti facenti funzione del corpo forestale sono stati pubblicati solo il lunedì dopo gli eventi di fine luglio, a danno ormai avvenuto. Questi sono i fatti”.
Un ritardo che, se confermato, sarebbe gravissimo. Ma la copertina del documento parla chiaro: la pianificazione ripartimentale 2021 è stata approvata, con determinazione del Comandante del Corpo forestale e di vigilanza ambientale (CFVA) numero 3156, protocollo 52865 del 29 luglio 2021.
A questo punto, si possono identificare dei corresponsabili ad una tragedia di fatto evitabile? Francesco Agus non ha dubbi: “Nella retorica delle tragedie inevitabili e degli alibi d’ufficio, si può dare la colpa a chi si vuole: ai piromani, al vento, alla sfortuna. Si può parlare dell’esigenza di andare d’accordo tra forze politiche diverse, di volare alto e di evitare di guardare alle responsabilità del passato per sforzarsi di trovare soluzioni per il futuro. Ma la realtà, evidente e inconfutabile, è che la Regione si è presentata del tutto impreparata all’avvio di una campagna antincendi che tutti prevedevano essere difficilissima. E che quindi non tutto quello che si poteva fare per ridurre il danno è stato fatto. Questo è avvenuto per responsabilità della parte politica che governa la Regione”, conclude Agus.