I report regionali quotidiani continuano a far registrare una progressiva impennata ai contagi e una (fortunatamente) più lenta crescita del numero dei posti letto occupati negli ospedali sardi.
Questo sta generando notevoli preoccupazioni tra la cittadinanza di un’isola presa d’assalto dai turisti (in attesa del Green Pass, i controlli sono pressoché nulli e le precauzioni lasciate da parte, durante le vacanze).
Secondo Mario Nieddu e Gianni Chessa, assessori alla Sanità e al Turismo, però, non ci sarebbero elementi preoccupanti. La Sardegna non è a rischio, secondo gli esponenti della Giunta Solinas.
“La Sardegna è ben al di sotto dei limiti che potrebbero comportare un cambio di classificazione, condizione che richiede un superamento contemporaneo dei numeri dei ricoveri in terapia intensiva, di quelli in degenza ordinaria, nonché del numero di contagi settimanali ogni 100 mila abitanti. Occorre la massima attenzione, ma non siamo a rischio – chiarisce l’assessore della Sanità Mario Nieddu, che sottolinea i grandi passi fatti dalla Sardegna nella campagna di vaccinazione.
“Siamo alla soglia dei 2 milioni di dosi somministrate – precisa l’assessore Nieddu – e ogni giorno ci avviciniamo sempre più ai massimi livelli di immunizzazione che garantiranno sicurezza e serenità ai nostri cittadini e ai turisti”.
“La stagione turistica prosegue con ottime condizioni e ottimi numeri – dice l’assessore del Turismo Gianni Chessa – e andrà avanti senza problemi con la collaborazione e la massima attenzione di tutti. Abbiamo moltiplicato gli sforzi, prosegue, per garantire le condizioni ottimali e i risultati, in termini di numeri, lo confermano. Vogliamo lanciare un messaggio di serenità e di fiducia, conclude Chessa: la Sardegna attende i turisti e garantisce a tutti i più alti livelli di sicurezza, in quella che vogliamo sia la stagione del rilancio e della ripresa”.
Sarà davvero così? Anche nel 2020 abbiamo ascoltato dichiarazioni rassicuranti dalle più alte cariche regionali, ma poi sappiamo tutti come è andata a finire la stagione. La speranza è che la copertura vaccinale riesca a limitare i danni, rispetto a 12 mesi fa.