Il nuovo murale della Delfino: la testimonianza di Vanessa Sireus (Gonnostramatza).
A San Gavino si è dato vita alla realizzazione di un altro murale finanziato dalla Fondazione di Sardegna. A dirigere e a darci le dritte sullo svolgimento dei ruoli abbiamo la nostra mitica e insuperabile in arte Mistica Artist, ovvero Gisella Mura e a seguire ci sono i ragazzi e le ragazze dell’associazione Delfino con i loro educatori, mentre “a capo” dell’Associazione Delfino abbiamo signor Piero Follesa presidente e fondatore.
Chi sono i ragazzi dell’associazione Delfino? Siamo tutti noi come singole persone, tutti diversi; ma siamo noi come gruppo e tutti insieme, nel corso di due anni, siamo riusciti a portare a termine ben due murales.
Nel primo murale abbiamo rappresentato il logo e i colori dell’associazione, mentre quello che stiamo portando a termine avrà come titolo il seguente: “Le Radici Della Diversità”. In questo murale abbiamo pensato di proporvi usi, costumi e tradizioni antiche sarde.
Ogni anno come di consuetudine si aspetta con ansia e trepidazione l’arrivo della bella stagione e con l’arrivo della bella stagione ovvero la primavera si cominciano a vedere i mandorli in fiore una miriade di campi fioriti con tantissimi papaveri rossi e tantissime margherite gialle e bianche (caragantzu): vedere tutti questi campi fioriti ci viene voglia di fermarci a coglierne uno.
I mandorli in fiore producono un frutto e questo frutto è la mandorla; dalla mandorla si dà vita ad un dolce e questo dolce, interamente realizzato con le mandorle, si chiama gatteau. Solitamente questo dolce viene proposto per San Giuseppe (ovvero la festa dei lavoratori) che si festeggia a maggio, esattamente il primo maggio.
Mentre se ci spostiamo un po’ più là, ossia nelle campagne sarde, come si usava in antichità troveremo il contadino che lavora i campi con il carro trainato dai buoi. Si ferma per riposare sotto la pianta dell’ulivo e nel frattempo manda giù un boccone: un pezzo di pane, un pezzo di formaggio e un calice di vino. Noi Sardi abbiamo un antico proverbio che dice “Pani e Casu Binu a Rasu”.
Facendo ancora due passi nelle nostre meravigliose campagne troviamo delle piantine di mirto: anche queste piantine hanno il loro frutto e una volta che viene pulito e colto si può produrre un liquore questo liquore è il “Mirto” che si ottiene dalle bacche.
In Sardegna abbiamo un’usanza anche contro il malocchio: mi sto riferendo a questa pietra gioiello che viene usato anche come porta fortuna sto parlando de su coccu.
Se ci si sposta un pochino al centro Sardegna, nella zona di Mamoiada, ci troveremo di fronte al Carnevale tipico sardo rappresentato dai Mamuthones (nello specifico questi Mamuthones rappresentati nel murale si chiamano Mamuthones e Issohadores).
Infine in Sardegna abbiamo anche dei fantastici gruppi folk dove le signore, le bambine o le ragazze indossano l’abito con la gonna ampia il fazzoletto e lo scialle che ha come decoro dei magnifici fiori.
Tutto ciò che vi ho descritto così dettagliatamente è stato creato da questo splendido di ragazzi dell’associazione delfino nel Murale sito in via Nuraci.
I ragazzi dell’associazione delfino sono unici e speciali. Sono molto determinati e credono in quello che fanno. Sono pieni di vitalità ed entusiasmo.
Tutta l’associazione Delfino e i ragazzi e le ragazze colgono l’occasione per ringraziare la Sig.ra Maria Cristina Angei e Suo marito il Sig.re Mario Melis per Averci Scelto.
Vanessa