È stata inaugurata oggi a Cabras la nuova Fondazione per Mont’e Prama, alla presenza del ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, che ha firmato i documenti costitutivi, del Presidente della Regione Christian Solinas e del sindaco di Cabras, Andrea Abis. Evidenziando l’importanza e la strategicità dell’organismo composto da Mibact, Regione Sardegna e Comune di Cabras, che sarà presieduto dal giornalista Anthony Muroni e che si occuperà della rinascita in termini culturali del sito, delle rovine della città Fenicio-Romana di Tharros, dell’ipogeo di San Salvatore e della Torre di San Giovanni, il Presidente ha posto l’accento sulle potenzialità del territorio di Cabras e sulla necessità di ricostruire, anche e soprattutto attraverso la Fondazione, quella corretta narrazione della Storia che è mancata in questi anni.
“Da oggi si potranno realizzare grandi cose. La nascita della Fondazione segna un punto di svolta perché potrà contribuire a creare, attraverso una economia della cultura che esiste e che in Sardegna è ben rappresentata da siti importanti come quello di Barumini, nuove forme di sviluppo in grado di rendere il territorio e la Sardegna più attrattivi”, ha spiegato Solinas ribadendo la piena sintonia col Governo sul percorso di valorizzazione dei tesori del Sinis, importanti non solo per il territorio circostante ma per l’intera Isola e per il Paese. Le statue di Mont’e Prama, in particolare, sono gli unici esempi di statuaria in pietra del periodo nuragico (900-700 a.C.) ritrovati fino ad ora in Sardegna, e uno dei più antichi esempi di statuaria nell’ambito del Mediterraneo. Il Presidente ha ringraziato il ministro definendo la visita come la testimonianza di una collaborazione tra Istituzioni per un grande progetto che mira a valorizzare il patrimonio culturale di una civiltà troppo a lungo dimenticata. “Siamo il paese al mondo che ha la maggiore quantità di beni archeologici – ha detto – Di questi la Sardegna ne detiene oltre un quinto. Cabras, in un territorio relativamente circoscritto, porta i segni di una grande civiltà nuragica da riscoprire anche nella sua narrazione storica, da tutelare e da valorizzare”
. Ricordano l’importanza della figura di Giovanni Lilliu e dell’attività da lui svolta in campo archeologico e a livello internazionale per il riconoscimento da parte dell’Unesco del nuraghe di Barumini quale patrimonio dell’umanità, il Presidente ha ribadito l’impegno della Regione per la realizzazione di un piano di valorizzazione del patrimonio archeologico sardo.“Molto importante è un’altra iniziativa che grazie al Ministero è in corso in questi giorni e che è partita da Berlino: l’esposizione di un gigante di Mont’è Prama nei più prestigiosi musei internazionali. Certamente – ha evidenziato il Presidente Solinas – è bello poter sottolineare oggi come nonostante i libri su cui abbiamo studiato partissero dagli Etruschi, più di 1000 anni prima della fondazione di Roma, in Sardegna ci fosse un popolo capace di erigere strutture architettoniche complesse come i nuraghi, una statuaria a tutto tondo e quel fenomeno ancora misterioso e magico che sono i pozzi e gli altari sacri legati al culto dell’acqua. Credo ci sia un grande percorso da fare. Tutti insieme – territori, Governo e Regione – possiamo e dobbiamo concentrarci per creare un modello di sviluppo che porti benessere, valore, crescita”, ha concluso il Presidente.