A San Gavino Monreale si alza il sipario sulla Stagione di Prosa, Musica e Danza dell’Estate 2021 organizzata dal CeDAC (Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna) con il patrocinio del Comune di San Gavino Monreale, della Regione Sardegna e del Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Sono quattro titoli in cartellone tra luglio e settembre con i grandi protagonisti della scena, tra ritratti al femminile, poetici “riti”, danze guerriere, musica cubana e Latin Jazz con sapienti intrecci fra teatro, letteratura e cinema per affrontare temi importanti e attuali come la condizione delle donne, tra desiderio di emancipazione e discriminazioni di genere, il senso di perdita e la forza degli affetti e dei legami, la consapevolezza di sé e la ricerca dell’identità.
Ouverture tra mito e contemporaneità – sabato 10 luglio alle 21 – con “Il Filo di Arianna / Cronaca di Donne Annunciate” (produzione Danila Celani per Synergie Teatrali) con Caterina Murino e Stefano Artissunch, che firma anche la regia dello spettacolo, realizzato con il patrocinio del Telefono Rosa, per un avvincente viaggio nell’universo femminile. Le voci di antiche eroine, da Medea a Fedra ad Elena ma anche l’ateniese Lisistrata, paladina della pace nell’omonima commedia di Aristofane, per sfuggire all’intrico del Labirinto, come Teseo con l’aiuto di Arianna – la principessa cretese simbolo d’intuito e intelligenza – e riscoprire l’importanza dell’emancipazione e della libertà da (ri)conquistare attraverso la cultura.
Tra parole e note – lunedì 9 agosto alle 21 – Maurizio Rippa celebra il valore della memoria in “Piccoli Funerali” (produzione 369gradi), un poetico recital, un intimistico rito impreziosito dalla colonna sonora eseguita dal vivo dal chitarrista Amedeo Monda: una preziosa antologia di canzoni per rendere omaggio a chi non è più. Una performance raffinata e emozionante in cui l’attore e cantante, perfezionatosi con maestri come Carmelo Bene e Danio Manfredini, rievoca personaggi reali e immaginari per far raccontare loro la propria storia e dedicare a ciascuno una melodia: una forma poetica per esorcizzare il dolore e il rimpianto, per colmare il vuoto dell’assenza, trasfigurandoli attraverso l’arte e la bellezza.
Suggestioni d’Oriente e danza contemporanea – giovedì 26 agosto alle 21 – con “Zatò e Ychì” (produzione ASMED / Balletto di Sardegna), con ideazione e regia di Senio G. B. Dattena: in scena i danzatori e coreografi Valeria Russo e Lucas Monteiro Delfino, al ritmo delle percussioni di Marco Caredda, per un racconto per quadri ispirato alla figura leggendaria di un antico samurai. «Per noi Zatoychi divide in due la sua anima, scindendosi in forma maschile e femminile, e diventa Zatò & Ychì, due guerrieri che si scontrano in tre cruentissimi combattimenti» spiega Senio G. B. Dattena: un duello simbolico tra clangori metallici e metriche incalzanti, sotto il peso di armature sonore che lasciano il posto a eleganti Hakama, con un finale «rarefatto e nudo».
Per concludere – sabato 4 settembre alle 21 – il concerto della cantante de L’Avana Irina Arozarena con l’ensemble Cuban Jazz & Blues formato da Paolo Iurich (pianoforte e arrangiamenti), Juan Carlos Albelo Zamora (violino, tromba, armonica cromatica e voce), Tiberio Ripa (basso e voce) con Valter Paiola (congas, voce e trombone) e Yoandy Armenteros (timbales e voce) tra ritmi caraibici e Black Music (produzione JBF / Jazz Blues Factory). Il fascino della musica cubana fra tradizione popolare e Latin Jazz, con un vasto repertorio che spazia tra i vari generi e stili, dal Mambo alla Rumba, al Bolero, alla reinterpretazione di grandi successi del pop internazionale, oltre a brani originali, per una seducente notte di note.