In tutte le librerie è finalmente arrivato “La memoria delle forbici”, il nuovo romanzo di Daniele Mocci edito da Condaghes.
Lo scrittore sangavinese, apprezzato creatore di storie per ragazzi e reduce del recente successo per “Coda di Castoro” edito da Mondadori, torna in libreria con un romanzo per un pubblico più adulto, cambiando decisamente ambientazioni e registro.
Tra le pagine di “La memoria delle forbici”, si intrecciano due storie nello stesso libro. Una, quella di Rosy, è il racconto biografico della vita (umana e professionale) di Rosalba Perra, nota parrucchiera di Terralba. L’altra si svolge nel 2120 a Thar (la odierna città di Oristano), in un mondo dominato da una burocrazia ipertrofica e soffocante.
Il libro si può ordinare da qualche giorno in libreria. Può essere un’originale idea regalo oppure una lettura da portare al mare per il relax sotto l’ombrellone: siamo sicuri che Daniele Mocci saprà stupirci – e rapirci – ancora una volta.
Sinossi del libro
Terralba, 1970. Rosalba, per tutti Rosy, ha quattordici anni e ha appena finito la terza media. Nonostante gli scetticismi dei genitori, segue le orme di sua sorella e parte a Milano per imparare il mestiere dell’estetista. È l’inizio di un percorso che, in mezzo secolo, vedrà Rosy lottare per affermarsi come parrucchiera, ma soprattutto come donna indipendente. Una storia vera.
Thar (Oristano), 2120. Teo è un giovane parrucchiere di venticinque anni che vive in un mondo dominato da una burocrazia totalitaria. Non ha un passato e non ha un futuro. Una sera di maggio, Teo fa l’incontro che stravolge la sua esistenza. Grazie al liquido sintetizzato da uno scienziato, conosce la forza rivoluzionaria della memoria. Una storia non ancora successa.
Biografia e distopia si avvicendano e si intrecciano, in una danza che trasforma le persone in personaggi e viceversa.