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Sanluri, Salvatore Pilloni nominato Cavaliere del Lavoro da Sergio Mattarella

Sanluri, Salvatore Pilloni nominato Cavaliere del Lavoro da Sergio Mattarella

“Un prestigioso e meritato riconoscimento, un premio alla carriera per chi con il lavoro e il sacrificio ha saputo non solo creare economia ma valorizzare il suo territorio nella sua vera essenza”. Coldiretti Sardegna attraverso il suo presidente e il direttore, Battista Cualbu e Luca Saba partecipa con orgoglio alla nomina del proprio socio Salvatore Pilloni Cavaliere del Lavoro da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Socio che negli anni scorsi aveva ricevuto dall’Organizzazione agricola il premio  Sardo 100% “per le capacità e la passione dimostrate, dopo il successo in altri campi imprenditoriali, nel valorizzare l’ambiente e la cultura di un territorio attraverso produzioni vitivinicole di eccellenza portando in alto il nome della Sardegna nel mondo”.

Salvatore Pilloni è l’unico sardo tra i nuovi 25 Cavalieri del Lavoro nominati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su proposta del ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli. “Un riconoscimento meritato per una persona geniale ma umile che con lungimiranza sempre accompagnata da spirito di sacrificio ha saputo non solo realizzare i suoi sogni ma dare opportunità di lavoro a tantissime persone e far crescere economicamente la sua terra” commenta il presidente Battista Cualbu.

“E seppur il riconoscimento gli è stato conferito per la sua lunga attività nel campo del commercio – aggiunge il direttore Luca Saba – per noi ha ancora più valore in quanto poteva investire i proventi delle sue attività in azioni, titoli e fondi, ma ha scelto di rischiare nella campagna, nel mondo del vino, dove i ricavi sono spesso vincolati non solo dal mercato ma da una variabile da non sottovalutare che è il clima. Le sue intuizione e la sua temerarietà hanno dato lustro alla viticoltura del Medio Campidano portandola nel mondo con un suo vitigno storico ma quasi dimenticato, il Bovale. Insomma è riuscito, da grande imprenditore, a dar vita ad una azienda modello, esaltando e promuovendo il suo territorio nella sua vera essenza”.

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