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San Gavino, alla scoperta del nuovo murale dell’Associazione Delfino

Osserviamo sul nascere il nuovo murales delle ragazze e dei ragazzi dell’Associazione Delfino ODV in via Nuraci. Pennellata dopo pennellata, vediamo affiorare i primi dettagli; al sovrapporsi di nuovi colori, ci accorgiamo di quanto lavoro ci sia dietro la realizzazione di questa nuova opera collettiva e quanto sia ancora lungo, impegnativo e ricco di sorprese questo percorso.

Il sole, che avevamo visto comparire nelle prime settimane, è ora la luce che filtra dalle antiche maschere sarde; uno scialle nero ricopre ora i mattoni in terra cruda, ma su di esso sono poi comparsi dei fiori bianchi; dai pilastri cadono grappoli di fiori di mandorlo e al di là dei campi verdi si scorge il profilo delle montagne. Le ombre diventano forme, i colori si mescolano, tutto sembra cambiare da un giorno all’altro.

Parte del progetto DisART – il laboratorio di muralismo guidato dall’artista Gisella Mura e finanziato dalla Fondazione di Sardegna – il murale nasce dalla collaborazione di tante persone, unite per promuovere il valore della diversità. Dietro ogni pennellata c’è una mano diversa, e ogni mano ne guida un’altra; chi è lì per aiutare fa del bene anche a se stesso; chi vuole imparare insegna qualcosa di nuovo anche agli altri.

L’arte è liberazione: basta prendere un pennello in mano e, dopo la prima titubanza e insicurezza iniziali, piano piano ci si sente padroni della situazione, ma soprattutto padroni di sé. Si disegna non tanto ciò che si vede fuori, ma soprattutto ciò che si ha dentro, ciò che si sente: è con questo motto che la pittrice e maestra Gisella Mura incoraggia tutte le singole persone che scelgono di cimentarsi in questa impresa. Quando si dipinge – continua Gisella – “si sta in equilibrio tra ciò che si sa e si conosce e ciò che si sente”, ognuno con la propria immaginazione, ognuno con il suo proprio linguaggio. Spronati dalle parole di Gisella, i ragazzi e le ragazze dell’Associazione Delfino procedono con grinta ed entusiasmo.

L’arte è lo strumento ideale per garantire le pari opportunità “perché è accessibile a tutti” e, spiega ancora Gisella, se all’inizio non si ha la tecnica, che “è migliorabile nel tempo”, per i sentimenti è diverso: tutti li hanno e possono trovare dentro di sé qualcosa da dire, basta guardarsi dentro!

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