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Assalto alle seconde case, la Regione blocca i turisti?

Finalmente arriva l’atteso giro di vite sugli ingressi indiscriminati in Sardegna da parte di chi arriva dalle zone rosse. Nella notte di ieri il presidente Christian Solinas ha emanato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Sardegna ai non residenti.

L’ingresso in Sardegna – si legge nell’ordinanza – con la finalità di recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (c.d. seconde case) da parte di persone “non residenti” è consentito solo in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e/o di indifferibilità documentata ovvero per motivi di salute e, comunque, secondo le prescrizioni dell’Ordinanza regionale n.5/2021″.

Restano non pochi dubbi sulle modalità di verifica e controllo, che al momento spettano in primis agli operatori delle compagnie di trasporto, ma che chiaramente non potranno accertare eventuali situazioni di necessità, ma solo verificare che la documentazione sia in regola.

“I vettori e gli armatori – si legge infatti nell’ordinanza – prima dell’imbarco dei passeggeri acquisiscono e verificano, oltre alla ricevuta dell’avvenuta registrazione dei passeggeri sull’applicazione “Sardegna Sicura”, la documentazione attestante il possesso dei requisiti previsti dal DPCM 2 marzo 2021 per gli spostamenti dalle Regioni di provenienza e dall’articolo 1 della presente Ordinanza. Vietano l’imbarco nel caso in cui la predetta documentazione non sia completa o i passeggeri non siano in possesso dei sopracitati requisiti”.

In seconda battuta, “il Corpo forestale e di vigilanza ambientale supporterà il personale sanitario di ATS nelle attività di monitoraggio e controllo delle certificazioni di avvenuta vaccinazione e di sottoposizione al tampone molecolare o antigenico, dichiarate dai passeggeri sulla piattaforma”.

Infine i sindaci, “in qualità di Autorità di protezione civile e sanitaria, vigilano sul
rispetto delle disposizioni dell’Ordinanza n.5/2021, disponendo idonee misure di
monitoraggio e controllo sul rispetto della permanenza domiciliare nei centri
abitati”.

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