In seguito al comunicato del Comune di San Gavino Monreale “Allarme variante inglese: l’avviso del Comune di San Gavino Monreale” pubblicato qualche ora fa dalla nostra redazione, sono arrivati puntualmente i commenti di persone che si sono lanciate in accuse verso presunti “responsabili” del contagio.
Riportiamo integralmente una nota pubblicata da Don Massimo Cabua, che sgombra il campo dalle insinuazioni sulla correlazione tra contagi e funzioni religiose, spiegando i protocolli di sicurezza delle chiese di San Gavino Monreale.
Volevo evitare ogni commento, soprattutto per rispetto delle persone coinvolte, ma mi vedo costretto dall’insulsaggine di certi commenti presenti nell’articolo a precisare che finora nelle nostre celebrazioni non c’è mai stato nemmeno un contagio e questo perché siamo l’unica realtà nella quale tutte le norme di contenimento del virus vengono attuate in modo scrupoloso (cosa che non si può dire nemmeno dell’ambiente sanitario!).
Nelle nostre chiese, fin dalla loro riapertura – e lo sa bene chi le frequenta abitualmente diversamente da chi commenta non passando in parrocchia dalla propria Prima Comunione! – non si può entrare né sostare senza:
1) indossare la mascherina in modo corretto
2) sanificare le mani all’ingresso e più volte durante la celebrazione
3) stare a distanza interpersonale di 1,50mt occupando i posti indicati dai segnaposto
4) muoversi seguendo i percorsi segnalati
5) ricevere l’Eucarestia sulla mano previa sanificazione di sacerdote e fedele
6) evitare ogni tipo di contatto fisico
7) evitare assembramenti all’interno dell’edificio di culto e nelle sue prossimità
8) trovare un ambiente sanificato dai volontari dopo ogni l’utilizzo dell’edificio.
Anche in questo caso il contagio non è avvenuto a causa del funerale ma si è scoperto successivamente che alcune persone positive hanno partecipato al funerale… cosa che non ricade nella nostra responsabilità ma è piuttosto responsabilità personale di chi non rispetta le normative vigenti.
Per questo sarebbe bello che tutti coloro che non sanno nulla di tutto l’impegno che dallo scorso mese di maggio stiamo mettendo per essere il luogo sicuro che siamo e continuiamo ad essere… tacessero e la smettessero di accusarci in modo ingiusto e gratuito!
In ogni caso facciamo tanti auguri alle persone coinvolte augurandoci che l’allarme rientri senza un nulla di fatto. Dal canto nostro continueremo a proporre le nostre attività e le nostre celebrazioni mettendo il massimo del nostro impegno perché tutto continui ad andar bene, com’è stato finora.
Don Massimo Cabua