Oggi per San Gavino Monreale è una giornata molto triste, in quanto è venuta a mancare una delle sue voci storiche più brillanti e rappresentative, quella del caro Anicetto Scanu. Ci piace pensare, nondimeno, che la SLA non abbia sconfitto il nostro amico Anicetto, ma che l’abbia solamente costretto ad esternare in modo più palese e plateale le sue numerose virtù.
Sì, perché Anicetto, suo malgrado, è divenuto l’incarnazione di un concetto attualmente molto in voga: resilienza. Come lui stesso affermava: “non posso guarire, ma posso vivere”.
Ecco, Anicetto, divenuto noto per aver fondato nel 1975 la sua Radio Sardinia, nonostante la malattia ha continuato la sua attività di disk jockey, lanciando i programmi grazie al suo comunicatore vocale, dei cui software specifici aveva notevole padronanza. Egli si è opposto all’apparente ostacolo invalicabile, per chi fa radio, della perdita della voce, dimostrando che con determinazione e spiccata attitudine verso la tecnologia è possibile farne a meno e portare avanti ugualmente l’attività radiofonica in totale autonomia. Proprio in virtù della sua passione, dei suoi sforzi e del suo impegno, il 21 settembre 2013 a Trieste, nell’ambito dei Radio Awards italiani, Anicetto aveva ottenuto il prestigioso premio speciale “Cuffie d’oro off limits”, che veniva consegnato per la prima volta.Insomma, un vero e proprio eroe calato nel quotidiano, il cui straordinario esempio appare ancora più rilevante in una terra come la Sardegna, che si segnala per il dato di una percentuale di pazienti di SLA doppia rispetto alla media nazionale, e ancor di più nel Medio Campidano, zona in cui la percentuale si attesta su valori ancora più alti.
Concludiamo stringendoci con un forte abbraccio intorno alla famiglia, che oltretutto desideriamo ringraziare ed elogiare pubblicamente per l’incomparabile e costante supporto prestato al Dee-Jay sangavinese, un precursore, dalla venerabile carriera di ben 46 anni.
Ciao Anicetto.
L’Amministrazione
Comunale