San Gavino Monreale da qualche mese ha la sua “casa dell’acqua”. Il progetto “green” fortemente voluto da Claudio Seda, promotore e sponsor della nuova idea imprenditoriale, nasce per dare alla comunità la possibilità di acquistare un’acqua buona e salutare ad un prezzo conveniente e garantita da tutte le norme igieniche e da sistemi di filtraggio all’avanguardia.
Abbiamo raggiunto Claudio nella sede di Monreal Acqua per toglierci qualche curiosità, per sapere come funziona un distributore automatico di acqua potabile e per capire quale fosse la risposta dei cittadini.
Buongiorno Claudio, ti conosciamo per la tua passione per l’hi-tech. Come ti è venuta l’idea di aprire una casa dell’acqua?
Essendo appassionati di ambiente e natura, abbiamo voluto portare a San Gavino qualcosa di nuovo, di innovativo e di ecosostenibile. Si sentiva la mancanza di un erogatore a km0 per l’acqua, dal momento che in quasi tutti i comuni limitrofi esistevano da tempo le case dell’acqua perché non aprirla anche nel nostro comune?
Quanto si può risparmiare in un anno, rispetto all’acqua in bottiglia?
Acquistando l’acqua con la nostra card si spendono 10 centesimi a litro, fino a 4 volte più vantaggioso dell’acqua in bottiglia più blasonata. Una famiglia di 4 persone acquista circa 1920 bottiglie di acqua all’anno per una spesa di circa 381 euro.
A parte il risparmio, la qualità dell’acqua è comparabile alle minerali in bottiglia?
Abbiamo comparato la Monreal Acqua con le più famose acque in bottiglia di plastica. Qualitativamente parlando è superiore a marchi come San Benedetto, Lete o Ferrarelle ad esempio. Basso residuo fisso, poco sodio e nitrati la rendono buona e sana.
Ultimo, ma non meno importante, l’impatto sull’ambiente. Che benefici per l’ecosistema?
Per produrre 30 bottiglie PET (polietilene tereftalato) da 1,5 litri occorrono 2,7 kg di petrolio estratto dal sottosuolo! Di queste bottiglie l’80% finisce in mare o in discarica. Una famiglia di 4 persone in un solo anno utilizza 1920 bottiglie di PET producendo 48,67 kg di CO2. Con la nostra casa dell’acqua si risparmia denaro e si combatte concretamente l’inquinamento aiutando il pianeta!
Come è stata la risposta dei cittadini? C’è bisogno di una maggiore cultura dell’acqua e dell’ambiente in generale?
I cittadini inizialmente hanno accolto in maniera positiva questo nuovo modo di bere l’acqua. Urge sicuramente una rivoluzione culturale nelle abitudini. In tanti sono restii a riempiere l’acqua in bottiglie di vetro, trovando più comodo trasportare le confezioni in plastica. Purtroppo micro-frammenti di plastica sono stati trovati nel 93% delle bottiglie d’acqua tra i più importanti marchi, in vari Paesi del mondo. Abituarsi a bere un’acqua a km0 che rispetta l’ambiente e tutela la nostra salute sarebbe un punto di partenza fondamentale. Le famiglie che stanno acquistando la Monreal Acqua sono entusiaste del prodotto, la trovano leggera e digestiva, soprattutto stanno bevendo di più.
Una domanda che ti sentirai fare spesso è “Perché negli altri comuni costa 5 centesimi?”. La risposta più ovvia la diamo noi: perché la pagano i contribuenti (anche quelli che non la bevono). In cosa si differenzia la vostra acqua dalle altre?
La nostra acqua si differenzia dalle altre casette per un ciclo quotidiano di pulizia del pannello e un sistema di sanificazione all’avanguardia. La nostra casa dell’acqua viene infatti sanificata almeno due volte al giorno dal personale preposto. I due beccucci che erogano l’acqua vengono auto-disinfettati al termine di ogni erogazione. Il sistema di filtraggio a 5 stadi garantisce un’acqua oligominerale dalle proprietà depurative. I controlli chimici avvengono almeno 2/3 volte all’anno (PH, residuo fisso, durezza, sodio, nitrati, etc) ed hanno appurato che la nostra acqua è qualitativamente superiore alla gran parte delle acque in bottiglia più blasonate. Secondo gli ultimi studi abbiamo un mare di plastica intorno alla Sardegna che va dai 2 ai 10 chili per chilometro quadrato! San Gavino conta circa 3.500 famiglie, al momento solo una piccola percentuale di esse hanno aderito al progetto plastic free della casa dell’acqua. Se non ora quando?