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Dissesto idrogeologico, in Sardegna spesi 46 milioni in 2 anni per 60 opere

Dissesto idrogeologico, in Sardegna spesi 46 milioni in 2 anni per 60 opere

Sicurezza dei territori, prevenzione, manutenzione e ripristino dei danni causati da fenomeni meteorologici avversi. Sono le linee guida adottate dalla Regione dall’inizio della Legislatura fino a oggi nella lotta al dissesto idrogeologico: 46 milioni di euro investiti, per un totale di oltre 60 nuove opere (interventi in fase di realizzazione o in avanzato stato di progettazione). Grande attenzione è stata riservata ai territori, con misure volte a garantire supporto alle Amministrazioni locali nella manutenzione degli alvei dei fiumi: ai 18 milioni di euro già stanziati se ne aggiungeranno altri 15, oltre 7 milioni di euro ancora da programmare per il 2022 e 8 milioni per il 2023.

“Il presidio degli insediamenti urbani e dei corsi d’acqua che li attraversano, insieme alla tutela delle fasce costiere e delle aree a più alto rischio idraulico o geomorfologico, rappresentano linee d’azione che vanno perseguite con efficacia, per rendere sicuri i territori

– spiega il Presidente Christian Solinas, che è anche Commissario straordinario delegato per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico – Da circa due anni abbiamo messo ordine nei criteri di intervento cercando di accelerare quanto più possibile gli interventi ritenuti prioritari e mettendo a disposizione della pianificazione territoriale dei Comuni validi strumenti di lavoro”. Una delle ultime misure adottate dalla Giunta regionale a sostegno delle Amministrazioni Comunali ha riguardato la definizione del reticolo idrogeologico (4 milioni di euro già stanziati per l’anno in corso), che una volta validato dall’Autorità di Distretto costituirà il riferimento per gli studi di approfondimento dell’assetto idrogeologico e per eventuali interventi in aree a rischio, e contribuirà in maniera significativa a incrementare lo stato di previsione, quindi a ridurre i danni che possono derivare da un evento alluvionale.

In vista delle nuove programmazioni, specie di carattere europeo, è stata attivata una rilevante attività che punta ad accelerare le progettualità per superare la lentezza delle diverse fasi di attuazione delle opere pubbliche. Con oltre 10 milioni di euro del Fondo regionale per la progettazione sono stati finanziati interventi di rilevante complessità, destinati alle amministrazioni locali per la predisposizione degli studi di fattibilità e per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico in aree perimetrate del PAI

, che consentiranno di sviluppare la progettazione di opere (fino al livello appaltabile) per oltre 100 milioni di euro.

Tra le progettazioni per le quali si è operato con carattere di urgenza figura sicuramente Bitti. All’indomani dell’alluvione che ha interessato il Comune barbaricino, in concomitanza con le azioni attivate dalla Protezione Civile per il ripristino dei danni, è stata impressa una forte accelerazione nell’aggiudicazione della gara per i servizi di ingegneria, propedeutici all’avvio dei lavori per le opere di mitigazione già previste per le quali oggi sono disponibili circa 20 milioni di euro, per un valore delle opere che supera i 50 milioni di euro. Sono stati consegnati durante la Legislatura i lavori, attualmente in corso, a Capoterra per circa 34 milioni di euro. Di recente sono state aggiudicate le attività di progettazione delle opere di difesa idraulica della città di Bosa, capaci di sviluppare opere per circa 50 milioni di euro. Tra le gare di progettazione di maggiore rilevanza, attualmente in fase di aggiudicazione, figurano quella per i canali tombati e quella per le opere di adeguamento di attraversamenti stradali esistenti sulla viabilità provinciale e comunale sarda, capaci di generare opere del valore di oltre 90 milioni di euro.

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