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San Gavino, i bisogni dei cani nel prato verde di via Dante, l’appello dei cittadini

Via Dante, un'isola verde a San Gavino Monreale

La civiltà dei padroni degli amici a quattro zampe è un tema che a intervalli regolari si ripresenta come di attualità. Le deiezioni dei cani sono infatti un problema che affligge ogni paese e ogni città d’Italia. I “ricordini” sui marciapiedi, sulle ruote delle auto, sui gradini delle porte di casa: non è una questione di sola etica, ma anche un problema igienico-sanitario di non poco conto.

Anche a San Gavino Monreale arrivano quotidianamente segnalazioni di questo tipo e sarebbe lavoro ripetitivo, e probabilmente poco produttivo, pubblicare tutte le rimostranze dei cittadini: spesso si tratta di cani randagi oppure “scappati” di casa (o lasciati liberi di uscire), altre volte si tratta però di cani al guinzaglio, con un padrone incurante dello sporco che si lascia dietro.

In questi giorni, però, ci hanno segnalato che qualcuno porta i cani anche nella nuova isola verde in via Dante. Fin qui tutto bene, un ampio spazio per i nostri compagni a quattro zampe. Quello che non va bene è che non tutti si ricordano di pulire il posto e qualcuno porta il cane a espletare i bisogni sempre nello stesso posto: il risultato è che, laddove stagnano le urine dei cani, l’erba ingiallisce.

Probabilmente basterebbe raccogliere le feci dei cani con un fazzoletto e una bustina e “sciacquare” le urine con una bottiglietta piena d’acqua (ci sarebbe anche una sentenza della Cassazione a imporlo) per evitare di danneggiare il bene comune. È davvero così difficile?

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