Sono quantificabili in milioni di euro le perdite dei carciofai per l’emergenza Covid: situazione aggravata dalle carciofaie che rischiano di marcire sul campo, affogate nell’acqua che in questi giorni sta allagando i campi.
Dopo il primo lockdown di marzo-aprile quando le perdite sarde furono di circa 20 milioni di euro con la chiusura di tutti i canali commerciali (soprattutto i mercati rionali e l’Horeca) che costrinsero a lasciare sul campo le varietà tardive, adesso sono nuovamente le zone rosse, con ristoranti chiusi, nelle festività natalizie ad aver tarpato le ali al mercato di una delle principali eccellenze agroalimentari sarde che ci classifica al terzo posto per produzione in Italia dopo Puglia e Sicilia.
“Fino a Natale abbiamo venduto, anche se la produzione era inferiore di circa il 40% rispetto alla media a causa della siccità prima e della troppa pioggia dopo e con prezzi calibrati alla grave crisi – afferma il presidente di Coldiretti Samassi Giuseppe Onnis -. Dopo il 25 invece, come temevamo, con la chiusura dei canali Horeca gli ordini anche dagli importanti mercati del continente si sono fermati, non c’è neppure prezzo per i nostri carciofi, quando siamo nel picco della produzione con prezzi che in media, ed in base alla varietà, variano dai 70 centesimi all’euro a capolino. Abbiamo le celle piene e siamo costretti a lasciare i carciofi sul campo”.
“Perdite ingenti che si contano sui milioni di euro – afferma il presidente provinciale di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas – e che si aggiungono alle gravi perdite dovute alle abbondanti piogge che stanno soffocando nei campi centinaia di ettari di carciofi. Si tratta di una delle nostre produzioni più importanti oltre che in quantità anche dal punto di vista economico e che vede proprio nel Medio Campidano il centro in cui si producono le maggior quantità di carciofi in Sardegna”.
“La grave emergenza sanitaria si è trasformata in crisi economica anche per diversi settori dell’agricoltura e tra questi ci sono sicuramente i carciofai – sostiene il direttore di Coldiretti Cagliari Luca Saba -. Una crisi che si aggiunge ad anni difficili in cui gelate o le sovrapproduzioni per caldo hanno accumulato perdite. Il Covid ha aggravato la crisi, in quanto le prescrizioni hanno toccato sia nel primo lockdown che adesso i suoi principali canali commerciali. Le istituzioni devono tenerne conto e intervenire in soccorso delle perdite reali e contemporaneamente chiediamo ai cittadini di consumare sardo e comprare i carciofi, consumando un prodotto di alta qualità e dando un serio contributo alla nostra economia ed evitando la spreco di cibo ancora più grave in un momento come questo”.