Una via innovativa per la terapia genica della talassemia. Paolo Moi, direttore Clinica pediatrica dell’Università di Cagliari, e la ricercatrice Maura Mingoia, hanno infatti dimostrato che è possibile una terapia genica della talassemia utilizzando il nuovo approccio di editing genomico mediante CRISPR/Cas9, in cui l’anemia è corretta con la riattivazione del gene della globina fetale normalmente attivo nel feto, ma soppresso in tutti gli individui subito dopo la nascita.
Paolo Moi, direttore Clinica pediatrica dell’Università di Cagliari, con la ricercatrice Maura Mingoia, ha dimostrato che è possibile una terapia genica della talassemia utilizzando un approccio genetico diverso, in cui l’anemia è corretta con la riattivazione del gene della globina fetale normalmente attivo nel feto, ma soppresso in tutti gli individui subito dopo la nascita. L’approccio terapeutico di riattivazione dell’emoglobina fetale nell’età adulta è stato a lungo perseguito dal gruppo di ricerca del professor Moi sulla strada aperta dai suoi predecessori, Antonio Cao e Renzo Galanello. “L’evidenza che la persistenza dell’emoglobina fetale nella vita post-natale, potesse garantire la guarigione della talassemia si è avuta con la scoperta di una bambina sarda affetta da beta talassemia che non manifestava alcun sintomo dell’anemia grazie ad un secondo difetto genetico che manteneva attivo il suo gene della globina fetale e che era stato ereditato assieme alla talassemia”
spiega il docente dell’ateneo cagliaritano. Il lavoro, unico a livello nazionale e il secondo del genere nel mondo, è stato pubblicato nella rivista internazionale British Journal of Haematology.Editing genomico e riproduzione sperimentale. I ricercatori hanno utilizzato la tecnica Crispr-Cas9
L’evento, che in natura si è verificato solo nella bambina citata, è stato riprodotto sperimentalmente dai ricercatori sardi usando una raffinata tecnica di biologia molecolare, nota come editing genomico mediante Crispr-Cas9. “Questa tecnica innovativa consente di correggere il difetto scritto nel dna dei geni allo stesso modo in cui un correttore di bozze corregge le parole sbagliate in un testo scritto. Utilizzando questa tecnologia, abbiamo, in collaborazione con l’Irgb-Cnr di Cagliari e altri ricercatori internazionali, riprodotto nelle cellule staminali del sangue di soggetti talassemici un difetto del gene globinico fetale simile a quello che aveva guarito naturalmente la bambina sarda. Come ci si attendeva – rimarca il professor Moi – le cellule così modificate hanno effettivamente aumentato notevolmente la produzione della globina fetale, aprendo la strada ad una possibile guarigione della talassemia, ottenibile con l’infusione nelle vene di soggetti talassemici delle loro stesse cellule staminali modificate in modo da aumentare la produzione di emoglobina fetale. Questa procedura è applicabile a tutte le forme di talassemia senza alcun rischio di rigetto”.
Guarigione che si avvicina per la generalità dei malati di beta-talassemia
Il difetto è scritto nei geni: con questa sentenza i medici hanno sempre ritenuto impossibile guarire malattie genetiche come la beta-talassemia, la grave anemia ereditaria che da secoli affligge la popolazione sarda. I talassemici possono sopravvivere a questa anemia letale solo grazie a regolari trasfusioni di sangue generosamente donatogli e a farmaci ferro-chelanti che rimuovono dal loro corpo l’eccesso di ferro che li avvelena. La cura definitiva è finora stata possibile col trapianto di midollo osseo, disponibile però solo per una parte dei malati. La guarigione definitiva è sperimentalmente possibile per tutti anche con la terapia genica, con la quale un gene beta-globinico sano, trasferito nelle cellule staminali da un vettore virale, supplisce all’incapacità delle cellule di produrre una normale emoglobina adulta.
La ricerca finanziata dal basso: quando le donazioni alle Onlus portano a risultati straordinari
Lo studio, consultabile sul sito dell’Università di Cagliari, sottolinea anche l’importanza del finanziamento della ricerca scientifica. Thalassa Azione Onlus ha sostenuto il grande lavoro della dott.ssa Maura Mingoia, cofinanziando la permanenza a San Francisco che le ha consentito di arrivare ai risultati di oggi.