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Danneggiamento e violazione della proprietà privata: quando l’inciviltà diventa reato

Violare una proprietà privata per imbrattare una parete con scritte (in inglese zoppicante) e disegni (brutti). È quanto accaduto in via Machiavelli a San Gavino Monreale, dove qualche incivile (ci teniamo soft con gli aggettivi) ha dato libero sfogo alle bombolette spray, rovinando la facciata di una casa.

A denunciare il fatto, Simona Caddeo, una dei proprietari dell’immobile sfregiato, situato all’angolo tra via Machiavelli e via Edison. Si tratta di un gesto doppiamente deplorevole: oltre al danno, anche il dolore di vedere la casa del papà recentemente scomparso oltraggiata in questo modo.

Ma si tratta solo dell’ennesimo caso di inciviltà che diventa anche reato: ci sono arrivate tantissime segnalazioni di sedicenti “writers” (anche se un più italiano appellativo di “imbrattamuri” sarebbe più consono) che suscitano le ire dei proprietari, che magari hanno speso migliaia di euro per realizzare la facciata di casa.

Nel paese dei murales, in cui artisti di ogni parte del mondo arrivano per colorare i muri con opere d’arte dal valore inestimabile, vedere queste immagini suona come una beffa. E allora suggeriamo a questi ragazzi (li vogliamo immaginare giovanissimi) di avvicinarsi al mondo del muralismo, dell’arte, dell’incanto. Di prendere esempio da chi, con pennelli o bombolette spray, crea qualcosa di bello.

Perché questi obbrobri rendono decisamente più brutto il posto in cui tutti viviamo. E nel nostro paese, oggi più che mai, c’è bisogno di bellezza.

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