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domenica, 24 Novembre 2024
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Coronavirus, a Samassi salgono a 34 i casi di positività

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“Salgono a 34 i casi di positività rilevati a Samassi, nonostante un caso di negativizzazione che ci consente di gioire per un nostro concittadino che ormai guarito può lasciare l’isolamento, rimangono ancora tanti, troppi, i samassesi che soffrono a causa del COVID-19. Ai casi di positività si aggiungono le persone già in quarantena in attesa degli esiti del tampone”.

A parlare è il primo cittadino di Samassi, Enrico Pusceddu, che non si limita al solito bollettino Covid-19 quotidiano, ma si prodiga in un’analisi del momento delicato che attraversa la sua comunità.

“Se è vero che per il momento le condizioni generali dei soggetti in isolamento non sono gravi (e speriamo migliorino sempre più) è altrettanto vero che i disagi e le preoccupazioni per le persone coinvolte sono tante e pesanti da sopportare. Stiamo scherzando con il fuoco – queste le parole del sindaco Pusceddu, che prosegue -. I numeri sono elevati e rischiano di peggiorare ancora se tutti insieme non facciamo un ulteriore sforzo per evitare i contatti, le uscite non necessarie e soprattutto gli approcci al fare quotidiano che ci illudiamo di condurre “normalmente” quando di “normale” in questo periodo non c’è nulla. La normalità in tempi di COVID è solo apparenza”.

“Ricordiamo tutti quanti – continua il sindaco di Samassi – che questa pandemia produce non solo pericolosi effetti “diretti” sulle persone positive ma anche altrettante conseguenze “indirette” su tutti gli altri. Tanti casi di positività nelle nostre Comunità significano paralisi e rallentamenti nella gestione di tutte le altre patologie bisognose di cure mediche e ospedaliere, oltre che rischi di recessione per numerose realtà economiche che a causa del COVID si trovano costrette a chiudere le loro attività produttive”.

“L’ho detto in altre occasioni e lo ripeto con forza – conclude Enrico Pusceddu – non aspettiamo che sia un DPCM a costringerci a casa, attuiamo da subito comportamenti volontari simili al primo lockdown, in attesa che passi la tempesta organizziamo diversamente la nostra vita quotidiana, centelliniamo le uscite e poniamo la massima attenzione al rispetto delle prescrizioni di sicurezza nostre e altrui con particolare attenzione per la fascia anziana della popolazione. Non molliamo la presa proprio adesso”.

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