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Pane e formaggio, la richiesta va fatta in Comune

Pane e formaggio

Se la notizia non fosse vera ci sarebbe da ricamarci sopra una barzelletta, perché il contenuto della delibera della Giunta Regionale 52/16 del 23 ottobre 2020 sembra proprio una barzelletta di Gino Bramieri.

La Regione Sardegna infatti riversa un carico di lavoro immane ai Comuni per poter concedere un contributo di 30, 60 o 90 euro

alle famiglie che ne faranno richiesta per l’acquisto di pane e formaggio. I produttori caseari o i panificatori che vogliono aderire all’iniziativa dovranno partecipare ad una manifestazione d’interesse regionale, poi la palla passerà ai Comuni che dovranno gestire tutte le procedure raccogliendo le richieste degli “indigenti” (che dovranno certificare di esserlo) con l’obiettivo di fornire loro, a seconda dei componenti il nucleo familiare, 30, 60, 90 o più euro di voucher per “acquistare” pane e formaggio “tipici”, che infine potranno ritirare recandosi da qualsiasi produttore convenzionato della Sardegna.

La somma stanziata dalla Regione per questa operazione di fornitura gratuita dei prodotti alle famiglie aventi diritto è di sei milioni di euro, di cui uno riservato ai prodotti tipici della panificazione a lunga conservazione e cinque per formaggi ovini, caprini e vaccini escluso il pecorino romano.

Non è una barzelletta, sarebbe bello sapere in futuro quante persone hanno aderito e quante aziende hanno trovato giovamento dall’operazione “Pani e casu”.

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