“Ottobre, mese tradizionalmente impegnato per la campagna di prevenzione e lotta contro il tumore al seno, vede tantissime donne che potrebbero essere costrette a rinunciare alla tempestività della cura, con grave rischio per la diagnosi e per la guarigione”. Inizia così il durissimo comunicato dei democratici in seno al consiglio Regionale della Sardegna.
In questa recrudescenza del contagio emergerebbe ogni istante di più, secondo i consiglieri di minoranza del Partito Democratico, che hanno presentato un’interrogazione all’Assessore Nieddu, “non solo l’insufficiente organizzazione della rete Covid-19 ma si definisce in tutta chiarezza il dramma delle radioterapie sospese, delle cure non erogate e della vita delle donne e degli uomini colpiti dalle malattie tumorali, resa ancora più precaria e difficile”.
La denuncia dei consiglieri democratici, a prima firma della consigliera Rossella Pinna, non fa sconti all’Assessore alla Salute Nieddu: “Cosa si aspetta a garantire a questi pazienti fragili la radioterapia? È nota la sua efficacia e si sa che svolge un ruolo fondamentale nel risolvere le sintomatologie dolorose del tumore, che contribuisce al miglioramento tempestivo della qualità di vita del paziente. Non è accettabile una gestione così superficiale e pasticciata della sanità!“.
“È urgente che il presidente e l’assessore facciano conoscere ai sardi quali siano le soluzioni che si intendano attuare con immediatezza e se non si è in grado di farlo, come si evince dalle denunce quotidiane sulla stampa e dalle segnalazioni, a decine, che arrivano ai consiglieri, si abbia l’umiltà di chiedere collaborazione alle altre Istituzioni. È oramai di dominio pubblico la criticità della situazione, siamo al collasso del sistema sanitario della nostra regione e ci domandiamo – scrivono i democratici- cosa si stia aspettando a richiedere con l’urgenza oramai indispensabile, l’impiego immediato della sanità militare a sostegno delle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali della Sardegna”.