I laboratori privati di analisi che in Sardegna garantivano prestazioni in regime di esenzione, a causa del raggiungimento del tetto di spesa annuale previsto dalla Regione Sardegna (non rifinanziato) sono costretti a interrompere l’erogazione del servizio pubblico e ad applicare a tutti le tariffe in regime di libera professione.
Si tratta di una situazione diffusa in tutta la Sardegna. Per questo FEDERLAB, Sapmi e MED.NET, associazioni che rappresentano la maggioranza dei laboratori sardi, lanciano l’allarme e ribadiscono l’urgenza di reperire risorse straordinarie per consentire gli esami di laboratorio anche alle categorie di pazienti in regime di esenzione dal ticket (come pazienti oncologici, donne in gravidanza, esenti per reddito e malati cronici).
Anche a San Gavino Monreale la situazione è ormai oltre il limite, a causa dell’alto numero di richieste pervenute ai laboratori di analisi. L’emergenza coronavirus, infatti, ha fatto crescere il numero delle analisi annuali e il “tetto di prestazioni in esenzione” è stato raggiunto da tempo.
“Da lunedì 32 laboratori accreditati su 44 saranno costretti a far pagare anche gli esenti – spiega Enrico Tinti, professionista privato del Laboratorio di Analisi Mulas F. Srl -. Io già lo faccio da settembre e per adesso nessuno dalla Regione ha minimamente accennato a un finanziamento straordinario (perché mi sembra che la situazione attuale non abbia niente di ordinario) per sostenere l’erogazione delle prestazioni esenti da parte delle strutture che di fatto stanno sostituendo i laboratori della ATS nella gestione dei pazienti cronici non urgenti”.
In questo duro comunicato di FEDERLAB, Sapmi e MED.NET, firmato dai rispettivi delegati, emerge la criticità della situazione e le difficoltà nel dialogo con l’Assessorato alla Sanità Regionale.