“Perché le mascherine sono obbligatorie solo dopo le 18? Prima delle sei di sera il virus non c’è?” Queste le stucchevoli domande che tempestano i social media in queste ore. Probabilmente la voglia di polemizzare non va mai in vacanza, perché è davvero difficile non capire i semplici motivi per cui il Ministro della Salute Roberto Speranza abbia firmato l’ordinanza che chiude le discoteche e impone l’utilizzo della mascherina nei luoghi pubblici soggetti ad affollamento.
Principalmente si tratta di una disposizione per minimizzare il nuovo trend dei contagi, che coinvolge soprattutto i giovanissimi. Tanti i focolai, a livello nazionale (qualcuno anche in Sardegna) partiti proprio dagli assembramenti senza controllo nelle sale da ballo.
La stretta arriva proprio contro la movida incontrollata: le foto delle discoteche affollate, dove centinaia di giovani ammassati ballavano (e intervistati affermavano senza pudore che “il virus non esiste” oppure “sono giovane, non mi importa, tanto muoiono i vecchi”), insieme alle foto delle piazze gremite di turisti incuranti delle decine di migliaia di morti dei mesi precedenti, hanno portato a una scelta inevitabile.
L’orario delle 18:00 è solo frutto di un ragionamento statistico: la “movida“, ossia il divertimento giovanile, in estate non inizia di certo prima delle 18:00. Per cui si è ritenuto inutile imporre la mascherina all’aperto prima di questo orario, soprattutto con le temperature attuali. In ogni caso la mascherina si “può” usare (anche se non è obbligatoria) anche fuori da quegli orari: come prima del 16 agosto, sta alla civiltà di un popolo proteggere i singoli, cercando di non mettersi in condizioni potenzialmente a rischio. Lo Stato non può controllarci uno per uno!
Quindi le argomentazioni del tipo “il virus non contagia dalle 6:01 alle 17:59”, che sembrano tanto argute o spiritose, in realtà sono vuote e sterili (come tutte le polemiche). È invece incredibile che sia necessario un decreto o un’ordinanza per “imporre” comportamenti civili e responsabili alle persone.
Chi davvero tiene così tanto alla salute pubblica (vedi le contestazioni alla foto di Di Maio a San Gavino Monreale) avrebbe potuto dimostrare la propria civiltà usando la mascherina 24/7 (o almeno nei locali pubblici), cosa che nella maggioranza dei casi, non avviene. Ma qui si vuole fare la solita morale a tutti i costi (agli altri, mentre siamo sempre molto benevoli verso noi stessi e le nostre piccole “trasgressioni”).
La mascherina dà fastidio a tutti, sia chiaro. Ma al posto di prendercela con chi è costretto a dettare regole che sembrano “bislacche” (forse qualcuno avrebbe preferito un obbligo alla mascherina su tutte le 24 ore, chissà), prendiamocela magari con chi non è capace di rispettare nemmeno quelle “semplici”. L’Italia è tutta qui.