Oltre l’11% del patrimonio forestale italiano risiede in Sardegna, una delle regioni più virtuose con Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Toscana. La superficie forestale sarda è infatti il 50,36% della totale regionale, 1.213.250 ettari su un totale di 2.408.989, molto più alta della media nazionale che si ferma al 34,7%.
Un importante polmone verde nazionale messo ogni anno in pericolo dalla piaga degli incendi che si mangia centinaia di ettari di bosco, con un grave danno ambientale oltre che economico e sociale. Con l’aggravio di un pessimo biglietto da visita che regaliamo ai turisti.
Le aziende agricole, avanguardie e sentinelle del territorio, sono le più esposte e le prime a pagarne le conseguenze. Colture secolari e strutture importanti, frutto di anni di lavoro sono ogni anno messe a repentaglio dalla mano incendiaria.
“E’ fondamentale il riconoscimento dello stato di calamità naturale per evento eccezionale catastrofico” è la richiesta indirizzata nei giorni scorsi dal presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu al presidente della Giunta regionale Christian Solinas e agli assessori all’Ambiente e Agricoltura dopo i devastanti incendi hanno colpito numerose aziende agricole distruggendo ettari di sugherete, olivi, pascoli, scorte di foraggio, strutture (capannoni, case coloniche e recinzioni) e causato la morte di numerosi capi di bestiame (ovini, bovini ed equini). Coldiretti Sardegna ha chiesto alla Regione l’attivazione degli aiuti previsti dal Psr con la sottomisura 8.3: “Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici” e dalla misura 5.2.1 “Sostegno investimenti in azioni di ripristino”, “per garantire in tempi brevissimi il ripristino dei danni e la ripresa ordinaria dell’attività agricola”.
Ci vogliono almeno 15 anni per far rinascere tutto l’ecosistema forestale secondo una stima Coldiretti.
“Negli ultimi anni la macchina antincendio si è sensibilmente evoluta risparmiando migliaia di ettari dalle fiamme – sottolinea il direttore di Codiretti Sardegna Luca Saba – ma è necessario fare un ulteriore passo avanti nell’ambito della prevenzione attraverso una rete sociale che veda in prima linea gli imprenditori agricoli, vero presidio del territorio”.
La corretta manutenzione aiuta a tenere pulito il bosco e ad evitare il rapido propagarsi delle fiamme in caso di incendi. Per difendere il bosco occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un’opportunità in tal senso viene dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale.
I boschi assolvono funzioni importanti per tutta la collettività, come per la prevenzione dalle frane e dalle alluvioni, ma serve una corretta gestione per preservare i territori dall’abbandono, svolgere un insostituibile presidio rispetto all’assetto idrogeologico e mantenere un patrimonio naturale con importante valenza turistica e ambientale.