San Gavino Monreale capoluogo del Sud Sardegna? Più di un’ipotesi, ma serve una candidatura forte e ufficiale, per non farsi scippare ancora una volta dai comuni vicini, come accadde nel 2001 con il Medio Campidano e lo smacco del doppio capoluogo “Villacidro-Sanluri”.
La riorganizzazione delle Province sarde è infatti sempre più vicina. Nonostante i referendum per l’abrogazione degli enti intermedi, la volontà popolare è stata completamente ignorata e sovvertita dalla Commissione Autonomia della Regione Sardegna. Proprio ieri nella Commissione presieduta da Pierluigi Saiu sono state unificate le quattro proposte di legge per l’istituzione degli enti intermedi della Gallura, dell’Ogliastra, Sulcis-Iglesiente e Città Metropolitana di Sassari, che andranno ad aggiungersi alla Città Metropolitana di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna.
Proprio per la nuova provincia che riguarderà San Gavino Monreale e i comuni limitrofi, ma che si estenderà da ovest a est nel meridione dell’isola, da Iglesias fino a Muravera, fioccano le candidature a capoluogo. Non hanno perso tempo il sindaco di Sanluri, Alberto Urpi, e il sindaco di Dolianova, Ivan Piras: la sede provinciale fa gola a tutti, per le possibilità di sviluppo economico e per l’indotto che comporterebbe un maggior traffico di persone e lavoratori pendolari.
A San Gavino Monreale la “questione candidatura” verrà discussa durante il Consiglio Comunale del 23 luglio. Grazie alla proposta di inserimento dell’argomento all’ordine del giorno (peraltro già ricco di temi importanti e politicamente scottanti) da parte dei consiglieri del Gruppo Misto, Stefano Altea e Nicola Orrù.
“Abbiamo presentato – afferma Stefano Altea – una richiesta di inserimento urgente di un nuovo punto all’ordine del giorno sulla questione capoluogo provincia Sud Sardegna affinché ci si muova in anticipo rispetto ad una questione che è di forte interesse per il paese”.
Secondo i consiglieri del Gruppo Misto bisogna ridare centralità politica e amministrativa al paese, riportando i servizi a San Gavino Monreale, cittadina che dispone di locali adatti allo scopo e meglio collegata di altri paesi, grazie allo scalo ferroviario e alla breve distanza della SS 131.
“Purtroppo, – conclude Altea – le recenti vicende della sanità locale hanno dimostrato come sia essenziale muoversi in anticipo, possibilmente prevedendo e prevenendo, i problemi perché, a giochi fatti, è estremamente complicato cambiare le cose”.