Il museo a cielo aperto di San Gavino Monreale si arricchisce con una nuova strepitosa opera d’arte. La firma è di Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo, street artist famoso in tutto il mondo: le sue opere si possono trovare a Roma, Milano, Bologna, Firenze, Parigi, Londra, Rio de Janeiro, Lussemburgo, Svezia, Ucraina… e in tantissimi altri posti in ogni angolo del pianeta!
Il 9 luglio 2020 si è tenuta la festa per l’inaugurazione del murale. Alcuni dettagli erano trapelati sui social (difficile nascondere una parete così grande alla curiosità dei passanti) ma solo con la presentazione di Millo abbiamo potuto scoprire il vero significato del murale.
Abbiamo fatto una chiacchierata con l’artista, chiedendogli alcuni dettagli aggiuntivi.
Ciao Millo, prima di tutto grazie per questa meraviglia donata al nostro paese. Possiamo chiederti qual è il significato dell’opera?
“L’idea è quella di rappresentare la vita durante pandemia, come tutti abbiano cercato di trovare un equilibrio durante quei mesi che hanno cambiato la nostra vita. La quotidianità e i piccoli riti di routine vengono espressi dagli oggetti disegnati: lo scotch, il righello, la teiera, una molletta, oggetti di uso quotidiano che hanno accompagnato le persone durante il lockdown. Poi c’è il vinile a rappresentare la musica, altra compagna importantissima durante la pandemia”.
C’è un richiamo allo “stone balancing”, ossia l’arte di tenere in equilibrio le pietre una sopra l’altra?
“Sì, è vero. Inizialmente il progetto prevedeva lo stone balancing, come omaggio alla natura e alle spiagge della Sardegna, ma poi ho pensato di applicare la stessa idea agli oggetti quotidiani, per rappresentare meglio la comunità del territorio. Il riferimento allo “stone balancing” è presente, non solo nella composizione generale, ma anche con la pietra e il volto del Gigante di Mont’e Prama, omaggio alla cultura millenaria della Sardegna”.
Quello nella bottiglia in alto è vino? Cannonau, ci auguriamo!
*Sorride* “Vino rosso, o mirto. Ognuno può dare la propria interpretazione. Il contenuto della bottiglia rappresenta il nostro inconscio, fattore importantissimo nel trovare un nuovo equilibrio e ripartire dopo il lockdown.”
Prima di salutarti, non possiamo che fermarci ad ammirare ancora un secondo il tuo murale. L’effetto trasparenza del righello è fenomenale. Ci hai fatto innamorare.
“La trasparenza è l’ultimo dettaglio a cui ho lavorato. Solitamente questi dettagli si curano alla fine.”
I colori, anche al tramonto, sono fantastici (la foto sopra è assolutamente senza filtri o ritocchi di alcun genere, ndr). Il contrasto e la luminosità del bianco e nero esaltano gli elementi colorati, che sembrano “emergere” dalla parete.
Entusiasti anche i ragazzi dell’Associazione Culturale SKIZZO, la grande fucina artistica che dal 2014 (con il primo murale in Piazza Sanna) ha arricchito San Gavino Monreale con piccoli gioielli d’arte firmati da muralisti di fama internazionale.
“Avevamo bisogno di ripartire con un nome importante nella scena della streetart – ci spiega Ivan Licari, vicepresidente dell’Associazione SKIZZO – siamo contenti di aver avuto Millo. Ci siamo stati parecchi mesi dietro, non ci sembra ancora vero che lui per il dopo-Covid abbia scelto noi. Il nostro progetto diventa sempre più ambizioso per tanti artisti e sopratutto dà lustro a San Gavino“.
Abbiamo cercato di strappare a Riccardo Pinna, presidente dell’Associazione SKIZZO, una piccola anticipazione sulla prossima opera. Sulla location e sul nome dell’artista vige ancora il massimo riserbo, ma siamo sicuri che sapranno stupirci ancora una volta.