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venerdì, 22 Novembre 2024
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Sport da contatto e restrizioni, l’Assessore Chessa risponde

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Il blocco pressoché totale delle attività sportive durante la pandemia è stato uno dei divieti più sentiti e impattanti sulla salute psicofisica delle persone. Il 4 luglio è caduto uno degli ultimi divieti vigenti con l’ordinanza regionale che autorizzava la ripresa degli sport da contatto, tuttavia i protocolli di sicurezza e una (comprensibile) prudenza da parte di società sportive e gestori degli impianti stanno causando riaperture a macchia di leopardo.

A tal proposito, pubblichiamo la lettera accorata di un nostro lettore di San Gavino Monreale, molto sensibile, come molti compaesani, sul tema dello sport.


Buongiorno redazione,
utilizzo come altri i vostri canali per cercare di capire e smuovere questo orribile immobilismo che attanaglia questo paese riguardo agli sport di squadra e le attività di aggregazione che sembrano dimenticate… perché non si muove nulla? Dopo il tanto atteso decreto del Presidente della Regione sugli sport di squadra, nulla è cambiato, le palestre pubbliche sono chiuse e abbandonate i campi sportivi dove si praticavano gli sport orribilmente in stati vergognosi e nessuna società sportiva può praticare la benché minima attività sportiva perché gli spazi sono chiusi.
In tutto questo periodo si da la colpa al virus, ma chi ci amministra, non ha il dovere di far ripartire davvero queste attività fondamentali per il benessere e la salute di grandi e piccoli? Vogliamo continuare a vedere i nostri ragazzi per le vie e i parchi annoiati senza la possibilità di potersi aggregare in maniera salutare?
Per quanto tempo i cittadini “sportivi” saranno costretti a praticare la corsa nelle strade periferiche e in campagna? Lo sport è vita, guardiamoci attorno, tutte le strutture in stato di abbandono e ciò che spaventa è che la ripresa è più lontana perché chi deve fare il passo in avanti a nome di tutti aspetta chissà quanti altri decreti… la manutenzione di palazzetto, palestre, campi quando la si vuole iniziare? Possibile che per fare una partitina di calcetto ci si debba rivolgere ad altri comuni vicini? Ancora per molto dobbiamo vedere i nostri ragazzi scavalcare le recinzioni della scuola media per accedere all’unico spazio dove far rotolare un pallone? E magari vederli sanzionati per un diritto negato!
Aiutateci a vivere degnamente!

Andrea


La nostra redazione da sempre è “aperta” a ogni tipo di collaborazione e/o contributo esterno, come sempre ci piace non solo “fare da megafono” alle vostre domande, ma anche indagare, approfondire e cercare di dare delle risposte. In questo caso, dato l’argomento della lettera ricevuta, abbiamo interpellato Giuseppina Chessa, Assessore allo Sport del Comune di San Gavino Monreale, a cui abbiamo chiesto delucidazioni su tutti i punti sollevati dal nostro lettore.

Ecco, dunque, la risposta dell’Assessore.


La serietà del periodo che abbiamo attraversato, non ci porta a considerare il periodo attuale, non di immobilismo, ma di prudenza nell’applicazione dei protocolli che progressivamente sono stati emanati. Gli sport di contatto hanno avuto un riavvio con l’ordinanza RAS n.30 del 4 luglio, che ovviamente rimanda la possibilità dell’esercizio del gioco e sport da contatto ai protocolli allegati e in relazione agli stessi sport. Sono già stati predisposti e sono in corso di definizione i protocolli attuativi delle strutture di proprietà comunale. Le attività di aggregazione, sono già state autorizzate in tutte le forme consentite autorizzabili e laddove presenti i protocolli specifici risultano già in essere o di prossimo inizio le attività (centri estivi). Le palestre comunali normalmente in uso, sono ad oggi soggette a chiusura, in quanto facenti parte dei complessi scolastici ad oggi chiusi per le attività.
Una riflessione particolare merita il palazzetto dello sport, che già oggetto di programmazione di interventi di manutenzione straordinaria con appalto in fase di pubblicazione, richiede una cautelativa chiusura alle attività per le peggiorate condizioni anche a seguito di incursioni e atti vandalici. Il capannone polivalente rientra tra le strutture per cui è in corso di redazione il protocollo di utilizzo e in generale ci preme sottolineare che auspichiamo l’utilizzo ai fini dell’attività di spazi all’aperto, l’amministrazione evidenzia la disponibilità alla ricezione di proposte e richieste da parte delle società corredate dagli elementi fondamentali di sicurezza che le attività proposte richiedono.
In tal senso e anche tenuto conto della particolarità degli sport individuali, abbiamo da subito provveduto alla riapertura dei campi da tennis e della pista con dei protocolli derivati dalle rispettive federazioni sportive. Gli spazi per la corsa pertanto sono fruibili, pur ricordando la passione che da sempre contraddistingue i sangavinesi per la corsa libera, che auspichiamo essere un’attività costante e preferita dai “cittadini sportivi”.
Per quanto riguarda i ragazzi che saltano i cancelli per usare il campetto della scuola di via Foscolo, sembra opportuno ricordare che è un’azione non nuova, e seppur non corretta non sanzionata, nonostante la stessa provochi talvolta anche dei danni alla struttura scolastica. L’augurio per tutti è quello di riuscire a vivere, frequentare, e condividere lo sport nel miglior modo possibile, soprattutto in questo particolare periodo, in cui la vicinanza e la condivisione devono essere i pilastri su cui far crescere la nostra comunità.

Giuseppina A. Chessa
Assessore allo Sport


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