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domenica, 22 Dicembre 2024

Le lettere di Mamma Giovanna: chi ha paura di un’auto?

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Carissimi automobilisti, carissimi pedoni,
a quarantena finita, abbiamo ripreso tutti le vecchie abitudini: chi andava a piedi, chi in bici e chi sfrecciava in auto a grandi velocità per il paese e anche fuori. Non importa che tipo di macchina hai, la tua passione di automobilista nato/a è quella di lanciarti a più di 50 Km/h in pieno centro abitato, come prima e più di prima, senza rispetto per pedoni e bici che, per la verità, sono visti come ostacoli, intralci e fastidi.

Voi, automobilisti doc, vi sentite sempre e comunque i “padroni della strada”, rombare a un pedone è lecito, sbuffare se un bimbo o un anziano attraversa la strada proprio quando ci siete voi è la normalità.

Signori e signore, che fretta avete? Siete sicuri che quei 30 secondi guadagnati grazie alla grande velocità valgano il rischio di incidenti che continuamente rischiate di provocare? Prima di accendere la vostra auto, fatevi una domanda: avete i minuti contati, per raggiungere la vostra destinazione? Non potete uscire di casa quei 3-4 minuti prima, che sono esattamente quelli che probabilmente guadagnate, sfrecciando a tutta velocità per le strade del paese?

Per non parlare delle extraurbane che conducono a Villacidro, Sanluri e la strettissima sp. 62 per Sardara, in cui, triste la notizia dei giorni scorsi, è stato investito e ucciso un anziano da un’auto. Sì, perché su quella strada correre e sorpassare è praticamente un must, nonostante le curve non consentano una buona visibilità, nonostante la strada stretta, nonostante la linea bianca, nonostante il limite della velocità imposto dalla segnaletica verticale. Un’accelerata e un sorpasso valgono più della vita? Perché spesso di questo si tratta…

Eh sì, d’altronde, voi automobilisti nati siete sempre in auto. Anche uno spostamento nel vicinato richiede l’auto (ridicolo!), però poi via libera alle lagne per i consumi del carburante. Forse le proteste di una mamma contro i pericoli delle auto non valgono nulla. Va bene, taccio: ma se quest’anno, dopo esser stati per tanto tempo chiusi in casa, sentite il bisogno di andare a piedi e riprendere la bici, di rallentare e di respirare, farete il bene vostro, nostro e di tutti. Saluti pedonali!

Mamma Giovanna

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