Negli ultimi giorni i dibattiti e le discussioni sui social (che spesso sfociano in aperte polemiche) sono sempre più frequenti, soprattutto se si parla della politica sangavinese. Dalla “questione diabetologia” in poi, sono sempre più frequenti i post su Facebook, da parte di minoranza e gruppo misto (di fatto passato all’opposizione), che mettono in discussione o criticano apertamente l’operato della Giunta Comunale di San Gavino Monreale.
“Il sale della democrazia” secondo Stefano Altea, consigliere molto attivo sui social, che ha recentemente lanciato alcuni temi che hanno scaldato la piazza (virtuale) sangavinese: dai reperti archeologici custoditi dal Comune alla commissione d’inchiesta per lo spostamento del Servizio di Diabetologia, dal mercatino rionale alla vecchia stazione fino al recentissimo attacco sulla nomina dell’assessore Libero Lai come nuovo allenatore della Monreale.
Il dibattito si è spesso fatto rovente, sfociando sul “personale” in più occasioni. In una lettera aperta alla cittadinanza, i consiglieri del gruppo misto Stefano Altea e Nicola Orrù, spiegano i motivi del loro operato e quali sono le responsabilità di un consigliere.
💰💰IL PREZZO DEL DOVERE 💰💰
*Riflessioni di 2 Consiglieri Comunali
Domenica mattina di un caldo 28 giugno: potremmo e, forse, dovremmo trovarci al mare con la famiglia invece di stare in una stanza sommersi da regolamenti e delibere comunali.
Perché? Perché togliere tempo prezioso agli affetti, al lavoro, avere discussioni con mogli, genitori, fratelli, amici, semplici compaesani. A quale prezzo? Potremmo limitarci ad andare una volta ogni mese e mezzo al consiglio comunale ed alzare acriticamente la mano e, così, formalmente, aver assolto al nostro dovere. Probabilmente nessuno ci rimprovererebbe e saremmo molto più tranquilli. Eppure tranquilli non lo potremmo essere perché se si assume un impegno, questo va assolto nel miglior modo possibile.
Se ci siamo candidati è per migliorare il paese e quello che cerchiamo di fare non ha altro fine che rendere San Gavino un paese migliore. I Consiglieri Comunali hanno pochi poteri, se non di controllo e proposta in alcune materie di competenza del Consiglio.
In questi mesi abbiamo già proposto e stiamo proponendo mozioni per rivedere diversi regolamenti (1. Dehors, 2 Mercatino Sa Statzionedda, 3 Contributi straordinari alle Associazioni, per citarne alcuni), interpellanze e mozioni per chiarire problemi sulla diabetologia o sulla nomina di un assessore come allenatore. Segnalare criticità sulle strade di campagna, ecocentro, zone non pulite del paese, beni inutilizzati come microasilo, cantieri fermi come Riu Pardu. Proporre idee come il mercatino in via Po, l’istituzione di un fondo per le attività produttive o per il recupero del patrimonio storico culturale del paese.
Tutto questo perché? Per dare voce ai tanti che magari hanno paura di esporsi per i più disparati motivi e per fare proposte che riteniamo valide per la comunità e suggerirle a chi ci amministra.
Vale la pena essere attaccati, in maniera talvolta bieca, dalla maggioranza perché critichiamo l’amministrazione? Eppure i Consiglieri hanno proprio il compito statutario di controllare l’operato della Giunta. Finché non si travalicano i limiti dell’ offesa personale, la critica politica è il sale della democrazia.
Alla fine la risposta a tutti questi quesiti è solo una e ce la fornisce l’unica fonte valida, la nostra coscienza, che ci dice: << continuate così>>.
Stefano Altea
Nicola Orrù