Ripartiamo con un fiore. Uno per ogni capoluogo di regione. Con venti composizioni colorate che rappresentano la ripartenza, la voglia di lasciarsi dietro questi mesi da incubo. E’ l’iniziativa di Coldiretti che si tiene oggi, sabato 27, in tutti i capoluoghi di regione italiane in collaborazione con l’Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani e con i fioristi di Federfiori.
A Cagliari in piazza Yenne, davanti alla statua di Carlo Felice è stata sistemata questa mattina una composizione a forma di spirale di oltre 2,30 metri di altezza composta dalla “Fioreria Murru” con fiori recisi (Gerbere – Achillea – Craspedia – Limonium – Papiro – Asparagus – Matrecaria – Eringium) per rappresentare la rinascita della Sardegna dopo l’emergenza sanitaria. All’interno della spirale è collocata una composizione che rappresenta il mondo attaccato dal virus. La spirale è lo slancio, la voglia di uscire da quest’incubo: i fiori che si trovano nella spirale sono gli uomini che stanno cercando di raggiungere la cima, la via di uscita dall’emergenza.
La scelta dei fiori per la prima iniziativa post lockdown non è casuale per la Coldiretti. Il segmento florovivaistico ha subito un crack da oltre 1,5 miliardi e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro a causa dell’emergenza economica generata dal Covid 19, con la cancellazione a livello nazionale di oltre 60mila matrimoni, eventi e cerimonie e centinaia di fiori e fronde finiti al macero.
A queste si sono aggiunte le difficoltà alle esportazioni, dove l’Italia ha svolto fino ad ora un ruolo di leader nel mondo con il record per le spedizioni florovivaistiche che nel 2019 hanno raggiunto ben 904 milioni di euro di piante, fiori e fronde, dirette soprattutto in Francia (188 milioni di euro), Germania (159 milioni di euro) e l’Olanda (153 milioni di euro). Numerose disdette arrivano anche dal mercato delle pubbliche amministrazioni, legate all’utilizzo delle piante nei lavori di abbellimento e decoro urbano.
In Sardegna il settore è rappresentato da circa 2500 imprese medio piccole, con circa 4000 occupati (il florovivaismo ha il più alto rapporto investimento occupato), con un valore di affari di circa 25 milioni di euro, inclusa l’uso delle piante per la costruzione di verde pubblico e privato e incluso l’uso di piante a ciclo annuale per il decoro e l’arredo urbano.
“L’agricoltura sta pagando la crisi economica generata dall’emergenza sanitaria – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – ma questo è anche il momento di un ulteriore colpo di reni per ripartire dando segnali di ottimismo. Lo facciamo in modo sobrio ma simbolico, con i vivaci colori e i profumi dei fiori rappresentando allo stesso tempo la bellezza e la qualità del prodotto made in Italy oltre al saper fare in questo caso dei maestri fioristi nostrani”.