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Le lettere di Mamma Giovanna: sulla regolare pulizia e sulla fruibilità degli spazi pubblici

Signor Sindaco, signori e signore politici egregissimi/e,

Mamma Giovanna

con questa pandemia mi era parso di capire che l’igiene e la pulizia dei luoghi frequentati da tante persone fossero una delle priorità per garantire un freno alla diffusione dei contagi. Noi ci laviamo regolarmente le mani, stiamo attenti a ciò che tocchiamo, a non sporcare e a non sporcarci, quando necessario utilizziamo gel alcolici e i disinfettanti.

Ma quando usciamo, magari per sederci su una panchina o per far giocare i bimbi in piazza, restiamo delusi dalla sporcizia che vediamo intorno e, un po’, ci passa la voglia di stare all’aperto, nei luoghi pubblici, perché troppo trascurati. Non serve la sanificazione, di cui tanto si è discusso nei mesi scorsi: basterebbe una regolare pulizia, raccogliere la sporcizia, vuotare i cestini, mettere quelli per la differenziata (plastica, vetro/lattine, carta/ secco, umido), pulire ogni tanto anche solo con acqua o poco detergente. Sarebbe bello, poi, avere qualche panchina in più, per sostare, non ammassati sulle uniche due o tre disponibili, ma in modo più omogeneo. Chiediamo troppo, noi mamme con bambini in braccio?

Badate bene, non è colpa solo dei nostri ragazzi se le panchine, le piazze e i parchetti sono sempre sporchi. Il buon esempio fa la differenze e se un luogo viene pulito regolarmente, anche chi lo frequenta si sente meno autorizzato a sporcarlo o a lasciarlo, come spesso accade, in condizioni pietose. La mamma non smette di riordinare e pulire perché i figli sono troppo sporcaccioni, ma insiste, pulisce e insegna.

Mamma Giovanna

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