Un presidio per dire no al trasferimento del servizio di diabetologia dall’ospedale di San Gavino Monreale ed evitare “mosse a sorpresa” dell’ATS Sardegna, con traslochi alla chetichella.
Accade a San Gavino Monreale, dove da stamattina è scattata la mobilitazione “fisica” dopo quella virtuale delle settimane scorse. Voci di corridoio, provenienti dai reparti del nosocomio sangavinese, lasciavano trapelare preoccupanti iniziative (ancora una volta, senza concertazione con pazienti e amministratori locali) per il trasloco anticipato a Sanluri.
Vero o no, non si è perso tempo. Dopo la riunione dei sindaci del Medio Campidano, uniti nel dire no al trasferimento del servizio di diabetologia, erano emerse le strategie per bloccare – anche per vie legali – le imposizioni dell’ATS Regionale. In programma, infatti, una diffida ufficiale e un presidio da parte dei primi cittadini a partire da venerdì 12, data prevista per l’inizio delle operazioni di trasloco.
Stamattina, dall’ospedale, sono giunte le voci di un “gioco d’anticipo” e di un possibile trasloco immediato. Fonti interne parlano di un trasloco previsto per oggi alle 15:00. Ai pazienti – preoccupatissimi – non è sfuggita la presenza di una prima “sentinella” che sta piantonando l’uscita del Pronto Soccorso, per bloccare fisicamente il passaggio di eventuali camion e mezzi pesanti.
Un presidio silenzioso, ma non solitario. Già da oggi infatti partirà una “staffetta” di primi cittadini, associazioni e pazienti, per mostrare alla ASSL Sanluri e all’ATS Sardegna che il territorio intero è contrario a una scelta ingiustificata e ingiustificabile agli occhi di oltre 100.000 persone. A loro dovranno rendere conto, pubblicamente, di questa decisione.