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martedì, 16 Luglio 2024

Sindaci uniti contro l’ATS Sardegna, una diffida per dire no al trasloco di diabetologia

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Una diffida alla ASSL di Sanluri, per riportare in sede di conferenza le decisioni sulla sanità locale e bloccare immediatamente lo spostamento del servizio di diabetologia. I sindaci del Medio Campidano riuniti in conferenza per dire un “no” deciso e senza compromessi alla dirigenza dell’ATS Sardegna colpevole, secondo i primi cittadini radunati a Lunamatrona nella mattinata di oggi, di smembrare l’ospedale di San Gavino Monreale senza coinvolgere le autorità sanitarie locali.

La Conferenza dei Sindaci, infatti, è l’organismo rappresentativo delle autonomie locali, con funzioni di indirizzo e controllo sull’attività socio-sanitaria e di partecipazione alla programmazione di queste attività. Gli amministratori locali però, a quanto si apprende, non sarebbero mai stati convocati dall’ATS per discutere le importanti modifiche in programma, quale lo spostamento del servizio di diabetologia, che potrebbe passare in ambulatori distaccati a Sanluri.

“Per troppi anni abbiamo abdicato al ruolo di sindaci come rappresentanti sanitari locali”. Rimettere dunque i sindaci al centro della pianificazione sanitaria territoriale, senza altri tentativi di “scavalcamento” e bloccare immediatamente il trasferimento del servizio di diabetologia. Questo quanto affermato con forza da Alessandro Merici, sindaco di Lunamatrona e “padrone di casa”, oltre che dai sindaci Carlo Tomasi (San Gavino Moreale), Marta Cabriolu (Villacidro), Antonello Ecca (Arbus), Roberto Montisci (Sardara), Fausto Orrù (Gonnosfanadiga), Francesco Sanna (Collinas), Enrico Pusceddu (Samassi), Martino Picchedda (Turri), Ernesto Nocco (Las Plassas), Fernando Cuccu (Villamar).

Presenti anche i rappresentanti delle associazioni dei pazienti diabetici, preoccupati da una modifica calata dall’alto, senza alcun tipo di condivisione e concertazione con chi – i malati – dovrebbe essere al centro di ogni progetto. E che invece soffrono la gestione di tipo “aziendale” di un servizio pubblico che dovrebbe tutelare prima di tutto la salute dei cittadini. Per questo, la scelta di costringere i pazienti diabetici alla spola tra paesi (senza trasporti pubblici adeguati) è qualcosa che la dirigenza sanitaria regionale dovrà spiegare pubblicamente.

Durante la riunione sono emerse le criticità e le carenze della politica del territorio, che avendo espresso un solo consigliere regionale (di opposizione) ha poca rappresentanza in Regione.

E se solo qualche giorno fa dalla Regione, per mezzo dell’assessore Gianni Lampis, filtrava ottimismo (“diabetologia resta a San Gavino”, dichiaravano il 5 giugno i dirigenti presenti alla riunione, omettendo di specificare che si intendeva “un ambulatorio” e non il Servizio, che sarebbe comunque andato a Sanluri). Un gioco di parole che quasi è passato inosservato, ma che oggi è stato al centro di aspre contestazioni. “Mai abbassare la guardia”.

“L’ATS – ha dichiarato Alessandro Merici, sindaco di Lunamatronaha riorganizzato senza la consultazione dei sindaci, obbligatoria per legge, servizi importanti del Nostra Signora di Bonaria, come farmacia, ortopedia e oculistica. Ora ci riprovano con diabetologia. Dobbiamo tenere la barra dritta e pretendere che vadano ripristinati tutti i servizi”.

“C’è la volontà di portare i servizi a Sanluri. A San Gavino ci sono alternative, ma non sono state valutate”. Lo afferma Carlo Tomasi, sindaco di San Gavino e presidente della Conferenza dei Sindaci “Il dialogo con l’ATS si è interrotto bruscamente – continua Carlo Tomasi dopo le dichiarazioni della dirigenza, che riteniamo irrispettose, di chiudere il servizio di diabetologia e tenere solo un ambulatorio. Non esistono documenti in cui l’ATS informa i sindaci della decisione e non è mai stata convocata la conferenza dei servizi”.

Tutti i primi cittadini si sono detti sconcertati di aver appreso la notizia dal personale infermieristico e da amici, senza alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’ATS.

Fausto Orrù, sindaco di Gonnosfanadiga, chiede chiarezza. “Le informazioni viaggiano male, la situazione sembra insormontabile da un punto di vista normativo, per via delle autorizzazioni antincendio. L’ATS pone il discorso sul piano: mantenere diabetologia o mantenere il pronto soccorso. Attenzione che qui è in gioco anche il Nuovo Ospedale, che non si farà se i sindaci non si riappropriano del territorio che li ha eletti”.

Sulla stessa linea anche Roberto Montisci, sindaco di Sardara, il quale rimarca che “un buon sindaco deve occuparsi del suo territorio, non solo del suo paese” – un chiaro riferimento agli assenti, alcuni particolarmente pesanti. “Mancano diversi sindaci del territorio. Perché? Non accettiamo che diabetologia venga trasferita senza consultazione, e chiediamo le dimissioni dei dirigenti ATS – continua Montisci – per non aver applicato la legge che prevede la concertazione con i sindaci sulla programmazione sanitaria territoriale.”

Sul piede di guerra anche Enrico Pusceddu, sindaco di Samassi, che si dice pronto a “bloccare l’uscita dei tavoli e dei macchinari dal reparto, se il politicamente corretto non funziona. Si vuole svuotare l’ospedale… per poter dire che l’ospedale non serve?”.

Anche Francesco Sanna, sindaco di Collinas non ha dubbi. “Chiamiamo ognuno a rispondere nelle sedi opportune. Una diffida nei confronti del direttore ASSL, contro una scelta lesiva degli interessi del territorio. Collinas ha 800 abitanti che devono godere degli stessi diritti degli altri cittadini”. Rincara la dose Marta Cabriolu, sindaca di Villacidro “la diffida deve essere pesante e immediata, i sindaci devono far sentire la loro voce”.

Conclusa la riunione, parte la mobilitazione sul campo, con i sindaci pronti a occupare i reparti ospedalieri e a bloccare i camion per il trasloco. Lunedì 15 giugno, inoltre, andrà in piazza la protesta dell’Associazione dei Diabetici del Medio Campidano. Appuntamento alle 11:30 nel piazzale di fronte all’ospedale di San Gavino Monreale.

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