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Trasferimento del Servizi di Diabetologia, interviene il Sindaco di San Gavino Monreale

Il Comune di San Gavino Monreale fa sentire la propria voce, all’indomani della nascita del gruppo spontaneo di cittadini contrari allo spostamento del Servizio di Diabetologia a Sanluri e del lancio di una grande petizione (arrivata a oltre 800 firme in 24 ore) per bloccare un trasferimento dato praticamente per certo.

Un trasferimento che per tutti è di difficile comprensione. Per questo, e per dipanare le ombre che si allungano su una questione di interesse per migliaia di pazienti in tutto il Campidano, in molti hanno richiamato l’attenzione delle amministrazioni di San Gavino Monreale, ma anche di Villacidro, Sardara, Pabillonis, Guspini, Gonnosfanadiga e Arbus, affinché facciano sentire la propria voce, supportando l’istanza dei cittadini.

Il Sindaco di San Gavino Monreale, Carlo Tomasi, ha scritto un lungo comunicato sull’argomento, che riportiamo integralmente.


CONTINUA IL CONFRONTO CON I VERTICI ISTITUZIONALI PER SCONGIURARE IL TRASFERIMENTO DELL’UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA DI DIABETOLOGIA (U.O.C) DA SAN GAVINO MONREALE A SANLURI

Negli ultimi quattro anni, durante i quali si è ventilata a più riprese l’ipotesi di un trasferimento della Unità Operativa Complessa di Diabetologia a Sanluri, mi sono regolarmente confrontato con i vertici di tutte le istituzioni competenti al fine di scongiurarlo, dal momento che, avendo trascorso la mia pressoché totale carriera lavorativa di medico all’interno dell’ospedale N. S. di Bonaria, ero perfettamente consapevole di quale grave criticità avrebbe costituito in primis

 per i pazienti diabetologici, ma, in buona sostanza, per tutti i pazienti tout court.

Infatti, sebbene il trasferimento nella limitrofa Sanluri possa sembrare uno spostamento di lieve entità, in realtà bisogna considerare che San Gavino Monreale, agli occhi del vasto bacino di utenza che è dislocato su un territorio molto esteso, ricopre una posizione strategica sia dal punto di vista meramente geografico, essendo equidistante da Cagliari e Oristano, sia per quanto concerne il settore dei trasporti, potendo contare su una delle più rilevanti stazioni ferroviarie in termini di volume di traffico e su ottimi collegamenti su gomma. Tutto ciò fa sì che, in un territorio segnato da una stagnazione socioeconomica di lungo corso come il Medio Campidano, anche coloro i quali non possiedono un mezzo proprio riescano ugualmente a recarsi nel luogo deputato alle prestazioni mediche di cui hanno impellente bisogno.

Queste valutazioni si applicano a tutti i pazienti, e non solo ai diabetici, perché consulti competenti o controlli puntuali di vario genere vengono regolarmente richiesti alla U.O.C. di Diabetologia dagli altri reparti dell’ospedale: si pensi, per esempio, a tutti i pazienti in fase di dimissione o a tutte le mamme e le future mamme.

Pertanto, non è difficile immaginare come, in special modo per talune categorie più sensibili di pazienti, quali anziani, madri con figli e altre, la lontananza dalla stazione ferroviaria, l’assenza di molte linee dirette di mezzi pubblici su gomma, il ricorso a più mezzi di trasporto da abbinare in coincidenze tutte da verificare ed il transito sulla Strada Statale 197 possano convertirsi in un’ardua impresa. Tali riflessioni emergono in modo sistematico anche con gli innumerevoli cittadini con cui entro in contatto quotidianamente, così come con la FAND – Associazione Italiana Diabetici del Medio Campidano.

Desidero chiarire che comprendiamo perfettamente come la scelta del trasferimento risponda alle migliori delle intenzioni di medici davvero eccezionali, i quali rispettiamo profondamente per l’impeccabile servizio prestato in questi anni. 

A tal proposito, invero, colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente tutti gli operatori sanitari e in maniera particolare il Dott. Vincenzo Sica per l’estrema professionalità e attenzione dimostrate nei confronti dei pazienti fin dal 1993.

Non ignoriamo la meritevole aspirazione migliorativa in senso logistico e strutturale che anima i suddetti sanitari, tuttavia non possiamo condividerne l’attuazione e siamo assolutamente convinti della possibilità di addivenire a una risoluzione della problematica capace di soddisfare tutte le parti coinvolte.

Per questa ragione nella prima metà del mese di febbraio, dopo aver appreso ufficialmente che in vista degli interventi di ristrutturazione ed ammodernamento del Pronto Soccorso dell’ospedale N. S. di Bonaria si prevedeva effettivamente il trasferimento a Sanluri della U.O.C. di Diabetologia, ci siamo mobilitati per presentare alla Regione Autonoma della Sardegna, all’ATS, alla ASSL Sanluri e all’ospedale stesso una soluzione alternativa.

Impegnandoci a garantire il massimo supporto in ogni aspetto relativo allo spostamento, abbiamo profilato come valida sistemazione temporanea i locali del poliambulatorio di via Nurazzeddu, in quanto questi avevano già ospitato in maniera più che soddisfacente proprio la U.O.C. di Diabetologia per circa 10 anni. Successivamente abbiamo proposto anche di rendere disponibili ulteriori spazi attigui al Centro di Aggregazione Sociale (CAS).

Da allora sono intercorsi numerosi confronti ed attualmente è prevista per il prossimo mercoledì 3 giugno una conferenza telematica con i Sindaci del territorio, i vertici ASSL, i sindacati e politici del territorio.

Salutiamo con grande piacere il nuovo comitato spontaneo cittadino che si è costituito per far valere le istanze locali in relazione alla tematica in esame e speriamo che tale fresco supporto sia di buon auspicio, così come avvenuto con il vecchio comitato sorto per sostenere la causa del nuovo ospedale di San Gavino Monreale. Abbiamo bisogno della massima partecipazione e solidarietà di tutti e perciò rivolgiamo un accorato appello affinché le diverse anime della società civile si uniscano a noi in questa pacifica ma risoluta rivendicazione. 

IL SINDACO
CARLO  TOMASI

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