In un nostro articolo del 15 marzo, “Coronavirus, sanificare le strade serve davvero a contenere il contagio?” pubblicato nelle settimane iniziali dell’emergenza coronavirus, tra i commenti era molto aspro il dibattito sull’utilità della sanificazione delle strade, chiesta a gran voce da molti cittadini “perché in Cina l’hanno fatto e hanno sconfitto il virus in poche settimane” (falso, ma la rete aveva deciso così, ahinoi).
Dopo la scelta di alcuni comuni della Sardegna, che ritenevamo utile soltanto ad accontentare i cittadini spaventati, avevamo sollevato i nostri dubbi sulla pratica, verificando le pubblicazioni scientifiche al riguardo e scrivendo un articolo “Sanificare le strade: utile, inutile o dannoso? Arriva il parere dell’ISPRA” che lasciava poco spazio a dubbi.
Nonostante il parere dell’ISPRA, sono continuate le sanificazioni in tantissimi comuni in tutta Italia. A distanza di due mesi, arriva finalmente la conferma ufficiale anche dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che in un documento pubblicato ieri sul sito ufficiale dell’ente, dice esplicitamente che irrorare disinfettanti in spazi esterni come strade o mercati non è raccomandato, anzi, è dannoso per la salute umana.
Una simile procedura, praticata in Cina ma anche in altri Paesi, “non è indicata per uccidere Sars-Cov-2 o altri agenti patogeni perché il disinfettante è inattivato dallo sporco e dai detriti” presenti in gran quantità su queste superfici e “non è possibile pulirle manualmente e rimuovere tutta il materiale organico”.
Inoltre, viene esplicitato nel documento che “spruzzare superfici porose, come marciapiedi e passerelle non pavimentate, sarebbe ancora meno efficace. […] È improbabile che l’irrorazione di sostanze chimiche sia adeguata a coprire tutte le superfici per il tempo necessario a inattivare i patogeni”.
L’Oms evidenzia inoltre che “strade e i marciapiedi non sono considerati serbatoi di infezione per Covid-19 […] spruzzare disinfettanti, anche all’aperto, può essere dannoso per la salute umana”.
Nessun dubbio anche sulle altre idee “geniali” partorite dalla rete e spacciate come esempi virtuosi di efficienza orientale: “Spruzzare le persone con disinfettanti (come in un tunnel,
gabinetti o camere di passaggio) non è raccomandato in nessuna circostanza. Può essere dannoso sia fisicamente che psicologicamente”.
Infine, oltre a “non ridurre la capacità di una persona infetta di diffondere il virus attraverso le goccioline o il contatto”, l’uso spray di “cloro e altri prodotti chimici tossici potrebbe provocare irritazione agli occhi e alla pelle, broncospasmo causato dall’inalazione di queste sostanze, disturbi gastrointestinali come nausea e vomito”.
Insomma, una conferma di come siano stati letteralmente buttati soldi pubblici nella maggior parte dei comuni italiani, a causa di sindaci più attenti a soddisfare la pancia dell’opinione pubblica che a tutelare davvero la salute dei cittadini.