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Riaperture, anche il Codacons impugna le ordinanze regionali

Codacons

Negli ultimi giorni abbiamo parlato più volte del conflitto tra DPCM di Giuseppe Conte (che ha fissato il 18 maggio come data di riapertura per molte attività ancora chiuse) e l’ordinanza regionale di Christian Solinas (che le anticipa all’11 maggio, delegandone ai sindaci le responsabilità).

Oggi anche il Codacons ha fatto ricorso (qui il testo integrale) contro le ordinanze regionali di Veneto e Lombardia (che come quelle della Regione Sardegna, divergono dal DPCM), aggiungendo ulteriore caos a una situazione già problematica. Anche Francesco Boccia, Ministro per gli Affari regionali e Autonomie, aveva infatti minacciato di impugnare l’ordinanza di Solinas.

Ora si dovrà pronunciare la Corte Costituzionale: nella giornata di ieri, sulla Gazzetta Ufficiale, è stato pubblicato il ricorso promosso dal Codacons per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, con cui si contestano le ordinanze delle singole regioni che vorrebbero adottare normative differenti da quelle previste dal DPCM nazionale.

Come si legge sul sito Codacons.it infatti, “la tesi dell’associazione è che le regole sulle misure in vigore durante la fase 2 debbano essere stabilite dallo Stato e valere in modo identico su tutto il territorio nazionale, perché in caso contrario non solo si verificherebbero discriminazioni a danno dei cittadini, ma si realizzerebbero pesanti violazioni delle regole della Costituzione. In particolare le ordinanze con cui le Regioni procedono in ordine sparso violano gli artt.117 e 120 della Costituzione, che riservano allo Stato materie come la profilassi internazionale, l’ordine pubblico e la sicurezza, la salute e l’economia nazionale”.

Cosa accadrà ora? Impossibile prevederlo, il caos istituzionale è ai massimi livelli: non ci resta che aspettare, per capire, nelle prossime ore, se ci saranno novità.

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