Gli operatori del benessere e della cura della persona saranno gli ultimi a poter riprendere, seppur parzialmente, le attività. Parrucchieri, barbieri, estetisti, massaggiatori, tatuatori: un esercito di professionisti, fermi da oltre due mesi, in attesa di una data certa per l’apertura.
Ne abbiamo parlato anche ieri, dando voce ai presidenti di Confartigianato Imprese Sardegna, che hanno denunciato come norme, burocrazia e incertezze affossino il settore nella nostra isola. Le incertezze, allo stato attuale, sono dovuto soprattutto al conflitto tra DPCM di Giuseppe Conte (che ha fissato il 18 maggio come data di riapertura) e l’ordinanza regionale di Christian Solinas (che anticipa all’11 maggio, delegando ai sindaci la verifica delle condizioni necessarie).
Mediante un comunicato su Facebook, il consigliere comunale Stefano Altea, ha parlato dell’argomento. “Si leggono sempre più notizie da Comuni (Sanluri, Pula, Macomer) che hanno incontrato queste categorie in vista della possibile apertura da lunedì – ha dichiarato Altea – Sentiti tanti operatori del settore locale, profondamente preoccupati, ci facciamo portavoce della loro richiesta di chiarezza e informazioni per potersi tempestivamente organizzare in questo periodo di profonda crisi del settore. Per questo chiederemo la convocazione urgente di un tavolo di confronto (virtuale) tra amministratori ed esercenti per capire le intenzioni della nostra amministrazione”.
Il sindaco di San Gavino Monreale Carlo Tomasi ha dichiarato di voler aprire a breve un tavolo con le parti, per cercare di fare chiarezza sulla situazione ancora nebulosa. Venerdì, peraltro, dovrebbe essere il giorno designato per la pubblicazione nel sito della Regione degli indici di diffusione del contagio (il famigerato parametro Rt, la cui funzione per calcolarlo è ancora avvolta dal mistero) per ogni Comune della Sardegna. Come previsto dall’ordinanza regionale sulla Fase 2, i sindaci potranno decidere di consentire la riapertura dall’11 di parrucchieri, estetisti, massaggiatori, tatuatori se l’Rt sarà uguale o minore di 0,5.
In attesa di capire se Francesco Boccia, Ministro per gli Affari regionali e Autonomie, come minacciato, impugni o meno l’ordinanza della Regione Sardegna, resta comunque in bilico la data per la riapertura di migliaia di professionisti (e resta anche da chiarire quale delle due normative prevarrebbe, quesito ancora rimasto senza risposta).