La “Fase 2” non sia un “liberi tutti”. Questo l’appello di Enrico Pusceddu, sindaco di Samassi ospite del nostro format nella puntata di “Raccontare San Gavino ai tempi del coronavirus” del 22 aprile.
Un appello valido in tutti i paesi della Sardegna, in cui (anche se sporadicamente, ma sempre con più frequenza) si registrano segnalazioni di capannelli, riunioni e chiacchierate di gruppo in strada. Ovviamente, cum grano salis, possiamo riprenderci pezzetti di libertà individuale, ma stando attenti a non vanificare quanto di buono ottenuto con grande sforzo negli ultimi due mesi.
Ecco il messaggio integrale di Enrico Pusceddu alla cittadinanza.
Considerato l’andamento dei primi giorni della FASE 2, sentite le Forze dell’Ordine e gli addetti della Protezione civile, si è constatato in numerosi casi il mancato rispetto delle prescrizioni previste dal DPCM e dalle Ordinanze del Presidente della Regione Sardegna e del Sindaco.
In particolare è importante ricordare che la fase emergenziale in corso, seppur meno restrittiva della precedente, vieta ancora “l’uscita libera”, “le attività ludiche di gruppo”, gli assembramenti, lo stazionamento collettivo nelle panchine, le “chiacchierate” nei luoghi in cui l’accesso è interdetto al pubblico. Nello specifico è necessario ribadire a ragazzi e famiglie che i minori non possono uscire di casa senza l’accompagnamento di un adulto il cui spostamento dalla propria abitazione dev’essere determinato da reali motivazioni di LAVORO, SALUTE, NECESSITA’.
Ci stiamo avviando verso una prima uscita dal tunnel COVId-19, non vanifichiamo tutto con comportamenti irresponsabili. Pazientiamo, collaboriamo per il bene di tutti e ricordiamoci che indossare i DPI nei luoghi pubblici non è una scelta, è un obbligo. Allo stesso modo stiamo attenti a non lasciare cadere per strada guanti e mascherine usate.
Grazie della collaborazione.
Il Sindaco di Samassi