Chiedendo a chiunque di associare alcune parole chiave alla Sardegna si può essere ragionevolmente certi che nessuno mancherà di indicare il mare, le coste e il turismo estivo, nonché la secolare tradizione dell’economia agropastorale. I più curiosi probabilmente potrebbero andare oltre e associare Sardegna e turismo culturale, grazie alla sua storia del tutto peculiare che si è intersecata in maniera unica con gli eventi che hanno visto protagonisti le civiltà del Mediterraneo. È piuttosto difficile aspettarsi, invece, che qualcuno possa associare la Sardegna agli sportivi che da essa provengono; eppure, a ben guardare, l’isola ha sfornato talenti di rilevanza nazionale e internazionale nei campi sportivi più disparati.
Prendendo in considerazione lo sport più seguito in Italia, il calcio, non si può non pensare a uno degli atleti sardi più noti di tutti i tempi: Gianfranco Zola. Fra i tanti successi vale la pena ricordare lo scudetto ‘98/’99 con il Napoli di Maradona, il secondo posto al mondiale USA ‘94, la coppa UEFA ‘94/’95 con il Parma. Con il Chelsea, squadra per la quale ha giocato dal 1996 al 2003, è stato protagonista della vittoria di due FA Cup. Il fantasista di Oliena è rimasto nel cuore dei tifosi londinesi, che l’hanno eletto miglior giocatore della storia del Chelsea, e ha ricevuto nel 2004 l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico. Per rimanere nell’ambito dei calciatori in attività, invece, due sono i nomi ai quali è inevitabile pensare. Uno è quello di Salvatore Sirigu, attuale portiere titolare del Torino. Con un recente passato da protagonista in Francia, dove con il Paris Saint-Germain ha disputato cinque stagioni vincendo quattro Ligue 1 fra il 2011 e il 2016, il nuorese conta 24 presenze nella nazionale maggiore, con la quale da ultimo ha partecipato al percorso di qualificazione a Euro 2020. E non ha certamente bisogno di presentazioni Nicolò Barella, messosi in luce con il Cagliari nelle ultime tre stagioni tanto da meritarsi la chiamata della nazionale di Mancini, nella quale conta già 12 presenze e 3 reti, e da essere acquistato dall’Inter prima dell’inizio della stagione attuale. Il centrocampista di Cagliari è considerato una delle prospettive future più interessanti del panorama nazionale.
Non solo calcio, ad ogni modo: sono numerosi i sardi riusciti a eccellere in varie discipline. È il caso di Alessia Orro, pallavolista di Oristano e attualmente in forze alla lombarda UYBA, compagine con la quale ha vinto l’edizione 2018/2019 della Coppa CEV. Dalla medesima zona viene Andrea Crobu, giocatore di poker professionista di Abbasanta, che ha recentemente raccontato in un’intervista il percorso che lo ha condotto al professionismo e i suoi programmi per il futuro. Proprio da San Gavino viene invece Fabio Aru, nome di spicco del ciclismo internazionale attuale e molto attivo nel sociale. Capace di vincere l’edizione 2015 della Vuelta a España oltre che varie tappe nelle altre due competizioni più note, il Giro d’Italia e il Tour de France, in queste ultime pur non avendo mai trionfato è stato comunque in grado di condurre la classifica generale. Ha origini sarde invece l’attuale detentore del record nazionale sui cento metri piani, ottenuto al Meeting di Atletica 2018 a Madrid e migliorando così il tempo di Pietro Mennea, che resisteva da 39 anni. Filippo Tortu è nato a Milano, ma il cognome non lascia dubbi sulle ascendenze del velocista: il padre Salvino infatti, che è stato il suo primo allenatore nonché a sua volta ex velocista, è di Tempio Pausania.
Dando uno sguardo al passato, fra i nomi legati all’isola che si sono distinti va sicuramente ricordato Franco Columbu, bodybuilder originario di Oliena. Partito dall’isola in cerca di lavoro arrivò in Germania dove nel 1965 conobbe Arnold Schwarznegger: l’amicizia nata fra i due portò Columbu ad essere testimone di nozze del futuro governatore della California e perfino ad apparire in Terminator, l’iconico film del 1984. Il culturista, del quale il prossimo 30 agosto ricorrerà un anno dalla scomparsa, raccolse numerosi riconoscimenti nel campo del bodybuilding fra il 1968 e il 1981, compresi due titoli Mr. Olympia. Infine, anche il pugilato ha avuto i suoi rappresentanti isolani. Fra gli anni ’50 e ’60 la Sardegna poteva vantare diversi atleti della disciplina, il più vincente dei quali è stato sicuramente l’algherese Salvatore Burruni. In grado di regnare lungo un arco di tempo che va dal 1958 al 1966 come campione nazionale, europeo e mondiale dei pesi mosca, nel 1968 divenne anche campione europeo dei pesi gallo. Il pugile algherese è morto nel 2004 nella città che gli ha dato i natali, dopo una carriera sportiva ancora oggi da ricordare.