Il lockdown generale tiene bloccata l’intera filiera economia dell’Italia. In questa, ovviamente, c’entra anche il gioco d’azzardo, che ha da più di un mese le porte chiuse nel settore terreste: significa aver stoppato sale scommesse, da bingo e i concorsi a lotteria, a seguito della decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Non tutto il male è però venuto per nuocere: il gioco online ne ha tratto per esempio indubbi vantaggi, essendo l’unico ad aver aumentato il suo bacino. Senza però decollare in termini di fatturato. Segno, questo, che il gioco illegale continua a muoversi sottobanco.
Sulla situazione ha fatto il punto Moreno Marasco, presidente dell’associazione LoGiCo, che rappresenta la maggioranza degli operatori di gioco online.
Marasco ha parlato ai microfoni de “La Stampa”, dove ha sottolineato degli allarmi giustificatissimi della Polizia nell’ultimo periodo. Questo poiché tra i mesi di febbraio e marzo, al contrario di quanto ci si aspettasse, il gioco online è sì aumentato senza però registrare significative oscillazioni in termini di volume. Fatto su cui, stando a Marasco, ha influenza il gioco illegale. Che è, ovviamente, la nemesi del gioco legale, dove è necessaria l’apertura di un conto di gioco nel rispetto della normativa vigente in Italia, ivi compresi i blocchi sulla pubblicità (https://www.engage.it/media/decreto-dignita-stop-pubblicita-giochi/194876), libera e incontrollata invece nell’universo dell’illegale. Nell’attuale panorama di mercato, il gioco online è solo il 9% del totale. Percentuale che, giocoforza, si sarebbe dovuta sensibilmente innalzare per via della quarantena forzata. Così non è stato.
Difatti, ha evidenziato ancora Marasco, il fatturato è attualmente fermo e non porta significativi aumenti di introiti. Questo perché, nonostante le visite siano cresciute in termini assoluti, – basti pensare a piattaforme come StarCasinò che ha aumentato negli ultimi mesi di oltre 200K il bacino di utenti -, i giocatori spendono di meno, oppure giocano su piattaforme alternative, esplorando un mercato non facilmente identificabile, non tutelato e senza alcun tipo di controllo né dalle autorità né dagli operatori. Cosa che rende il gioco online legale l’ultimo baluardo di sicurezza disponibile al momento.
“Siamo gli unici ad offrire una serie di tutele, al contrario del gioco illegale che si fa beffe di una serie di norme e divieti” – ha tuonato Marasco. Nelle sue parole chiaro anche un riferimento al Decreto Dignità che, vietando la pubblicità, ha assottigliato qualsiasi possibilità di distinguere tra una piattaforma legale ed una illegale. Marasco sostiene che il proibizionismo non è la soluzione giusta, soprattutto in un contesto in cui le mafie stanno cominciando a spingere ed investire. Bisognerebbe, secondo lui, assicurare una netta distinzione tra due settori agli antipodi, nel prossimo futuro.
Qualche soluzione post crisi? Magari un tavolo col Governo per la revisione di qualche misura, si auspica Marasco. “Noi non vogliamo tornare nella medesima situazione di due anni fa, ma una seria disciplina, che regoli fortemente la qualità degli spot. È ciò che serve nell’interesse di tutti” – ha infine concluso.