Il numero di contagiati dal coronavirus in Sardegna è in crescita soprattutto a causa dei focolai negli ospedali e nelle case di riposo, e secondo gli esperti potrebbe essere molto vicina la data del possibile “picco”. Secondo alcuni modelli matematici, il “picco massimo dei contagi contemporanei” in Sardegna dovrebbe nelle prime due settimane di aprile, mentre negli stessi giorni, soprattutto al Nord, la percentuale dei positivi dovrebbe iniziare invece a calare.
Questo farebbe entrare la Sanità della Regione Sardegna nella cosiddetta Fase 3. Mentre la Fase 1 prevedeva 18 posti letto Covid-19 e la Fase 2 saliva a ben 220 (ora i ricoverati sono circa 140), le previsioni lasciano intendere che potrebbero servirne fino a 485 nei prossimi quindici giorni.
Nella Fase 3 gli ospedali Covid-19 passano da 4 (Santissima Trinità di Cagliari, Santissima Annunziata a Sassari, San Francesco a Nuoro, Mater Olbia) a 6 (con l’aggiunta delle strutture Policlinico Sassarese e Città di Quartu), che secondo il governatore Christian Solinas garantirebbero una «strategia di integrazione fra pubblico e privato, per evitare che gli ospedali ritornino a finire sotto pressione com’è accaduto all’inizio dell’emergenza».
A parte i post letto, potenziate anche le postazioni di terapia intensiva: si parla di circa 50 posti letto in più.
La Fase 3 quindi identifica e delimita quella che viene definito il preludio a una “apocalisse sanitaria”, ipotizzando in totale 485 posti letto per i contagiati gravi, con questa distribuzione: 170 nella macro area del Nord e 316 nel Sud Sardegna.
Il Piano straordinario della Regione Sardegna prevede anche una Fase 4, ma senza indicare un numero massimo di posti letto necessari, perché quello si tratterebbe di uno scenario catastrofico che porterebbe al collasso la sanità sarda. E che tutti si augurano di vedere scongiurata.