“Spiacenti, siamo chiusi e forse riapriamo tra due settimane”. Immaginate cosa può passare nella mente di una madre che si sente rispondere in questo modo, dopo essersi accorta, in una domenica sera di “quarantena” da coronavirus, che il defibrillatore che tiene in casa a scopo preventivo, a causa di alcune patologie del proprio bambino, non funziona più.
L’assistenza tecnica “sospesa” e l’incertezza sui tempi. Nessuno a cui rivolgersi e la paura di passare una notte intera senza l’apparecchiatura salvavita. Così questa mamma prende il telefono e lancia un SOS alla nostra pagina Facebook: e se una mamma chiama, San Gavino Monreale . Net risponde!
Immediatamente è partita la “staffetta del cuore”. Ci mettiamo subito in contatto con Luca Vaccargiu (cittadino sangavinese attivo in varie iniziative, tra cui la “cittadinanza attiva” in tutti i fronti attraverso il Percorso Informativo Prevenzione, Salute, Educazione e Sport), che conosciamo da tempo e che ci è venuto subito in mente per il suo impegno nel mondo del calcio giovanile (in cui il defibrillatore è importantissimo). Luca ci ha subito rassicurato, confermando il suo impegno immediato, nonostante ormai l’ora tarda di una domenica sera.
“Ho chiamato subito la mia amica Simona Buono esperta nel settore e titolare dell’azienda Distribuzione Defibrillatori” – racconta Luca Vaccargiu – “e grazie alla sua sempre pronta disponibilità h 24 anche durante i giorni festivi, abbiamo trovato insieme soluzioni immediate per non lasciare la famiglia sprovvista di un apparecchio di vitale importanza”.
“La paura” – dichiara la signora Simona Buono – “è stata che quello che non è mai successo in undici anni di vita del bambino potesse accadere durante una notte di questo triste periodo, per negligenza di qualcuno, e pertanto ho ritenuto opportuno mettere subito a disposizione un nuovissimo defibrillatore di qualità”.
L’apparecchio salvavita si trovava in centro a Cagliari e con tutte le restrizioni a causa del Covid-19, sono state coinvolte prima le forze dell’ordine attraverso la piena disponibilità e grande impegno di Sergio Passalacqua, Comandante della locale stazione dei Carabinieri. Il padre del bambino ha potuto quindi affrontare il viaggio, in piena sicurezza, nel capoluogo quando ormai erano appena trascorse le ore 23:00.
Giunto in una Cagliari quasi deserta, una volta in possesso del defibrillatore, il papà può riprendere il viaggio per San Gavino Monreale. A mezzanotte inoltrata ci avvisano che il defibrillatore è arrivato nella casa della famiglia sangavinese e finalmente tutti possiamo andare a letto tranquilli, con la serenità che questo bambino possa avere accanto a se l’apparecchio salvavita.
“La speranza e l’augurio è quella che il bambino non si trovi mai nella condizione di avere tale necessità” – conclude Luca Vaccargiu – “ma anche questa situazione è stata la dimostrazione che con i giusti contatti, l’apprezzabile disponibilità e generosità di tante persone si possono sempre attivare le cosi dette staffette del cuore”.
Una storia a lieto fine, una delle tante che in questi giorni difficili, su cui ci piace soffermarci. Stiamo vivendo dei giorni complicati, eppure grazie alla collaborazione tra persone volenterose e sempre disponibili, qualche volta le nostre paure si trasformano in sorrisi. A tutte queste persone, a nome di tutti, semplicemente… grazie.