Il premier Giuseppe Conte in un’intervista al Corriere della Sera: “Le misure restrittive stanno funzionando ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere non potremo tornare subito alla vita di prima”.
“I provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza”. Queste le parole del premier Giuseppe Conte, in un’intervista rilasciata sull’emergenza Coronavirus. In contemporanea giunge l’appello della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che rinnova l’invito a uscire di casa soltanto se strettamente necessario per evitare eventuali altre restrizioni, facendo eco al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora che solo ieri ha dichiarato: “Credo che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all’aperto”.
Conte: “Non si può tornare subito alla vita di prima”
“Le misure restrittive stanno funzionando” – ha spiegato Conte dopo – “ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima”. Il premier non si è sbilanciato però sui tempi della proroga dei provvedimenti, dicendo che è difficile ora fare previsioni.
“Sentiremo ancora la comunità scientifica”
Il Premier Conte chiarisce che come sempre sarà “determinante il parere degli scienziati, i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo, visto che non rincorriamo i sondaggi ma abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni politiche”.
Luciana Lamorgese: evitare stili di vita superficiali
Lamorgese parla di giorni cruciali, in cui tutti si devono impegnare perché l’emergenza possa essere superata. L’imperativo è quello di utilizzare consapevolmente quegli spazi di movimento che ora sono consentiti ed evitare stili di vita superficiali.
Scuole chiuse anche oltre il 3 aprile?
Intanto dal Comitato Tecnico Scientifico, dalle pagine del giornale La Repubblica, arriva un parere sulle scuole: “Non ha senso aprire prima di 60 giorni”. Quasi certamente, dunque, il termine del 3 aprile non basterà e le scuole resteranno ancora chiuse per gli studenti, gli insegnanti, i presidi e il personale amministrativo.