Coronavirus: Il Tar della Campania ha respinto il ricorso contro l’ordinanza del Presidente della Regione Vincenzo De Luca. Altre Regioni, adesso, potrebbero seguire il suo esempio. Anche la Sardegna?
Il TAR della Campania ha respinto il ricorso presentato contro l’ordinanza emessa il 13 marzo dal Presidente della Regione Vincenzo De Luca per il contenimento dell’epidemia da Coronavirus. Il Governatore aveva deciso di inasprire le restrizioni previste dal Decreto perché preoccupato dal comportamento, da lui stesso ritenuto poco responsabile, dei cittadini della sua regione.
La Regione Campania ha deciso di adottare la linea dura perché non tutti sembrano aver capito che la circolazione nelle strade deve essere limitata solo a motivi di urgenza o di necessità. A giudizio di De Luca la comunicazione del Governo è stata ambigua perché in molti hanno continuato a passeggiare per le strade senza porsi reali limitazioni. Per il Governatore è infatti un’assoluta “stupidaggine” (per usare un eufemismo) far passare il messaggio che si possa passeggiare o fare sport all’aria aperta purché si mantenga un metro di distanza dalle altre persone. Il rischio di assembramenti dovuti a condotte individuali è troppo elevato, e anche in Sardegna (specialmente su social e WhatsApp) abbiamo potuto vedere esempi di luoghi “trafficati” da runners e ciclisti, specialmente in zone “turistiche”.
Per questo motivo il Governatore della Campania ha emesso un’ordinanza per vietare tassativamente ogni attività sportiva, ludica o ricreativa in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
E il TAR gli ha dato ragione. La legittimità, come si legge nella sentenza, è legata “al rischio di contagio, ormai gravissimo sull’intero territorio regionale” perché “i dati che pervengono all’Unità di crisi istituita con Decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania, n. 45 del 6.3.2020 […] dimostrano che, nonostante le misure in precedenza adottate, i numeri di contagio sono in continua e forte crescita nella regione”. In questo momento storico va infatti data assoluta “prevalenza alle misure approntate per la tutela della salute pubblica”.
Cosa succede ora? È immaginabile che altri Presidenti di Regione seguano l’esempio di De Luca. Lo stesso ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora ha affermato oggi: “Credo che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all’aperto”. Staremo a vedere.