Ho parafrasato il celebre romanzo di Gabriel García Márquez, di cui esiste anche una nota trasposizione per il grande schermo, perché effettivamente la seria emergenza sanitaria, sociale ed economica che stiamo affrontando ha del letterario, portando alla ribalta termini quali “quarantena” o “coprifuoco”, i quali ci proiettano immediatamente lontano nel tempo o nello spazio.
C’è chi ha evocato addirittura gli scenari bellici o postbellici dei due conflitti mondiali del Novecento, per quanto l’attuale criticità possieda dei tratti certamente molto meno tragici. Tuttavia l’epidemia globale di coronavirus, tecnicamente, dunque, una pandemia, ci ha posto dinnanzi a una situazione assolutamente inedita nella storia dell’intera Repubblica Italiana.
Come ben sappiamo, circostanze eccezionali richiedono uomini e donne eccezionali: ebbene state tutti dimostrando quanto tale affermazione corrisponda a verità. Non esito a dichiararmi profondamente orgoglioso della comunità sangavinese, di cui sono Primo Cittadino e medico, la quale si sta distinguendo per responsabilità, coscienziosità e grande solidarietà. Queste sue qualità non costituiscono per me una meraviglia o una novità, sia ben chiaro, ma l’atteggiamento e i comportamenti messi in pratica si stanno rivelando davvero esemplari, a fronte del comprensibile disorientamento e disagio che sta investendo tutta la nazione.
Al momento siete e siamo protagonisti di un enorme sforzo congiunto, per il quale desidero ringraziarvi di cuore e che vi esorto a continuare a sostenere, perché solo così andrà tutto bene!
Le fotografie della Piazza Marconi deserta che accompagnano queste mie parole potrebbero in un primo momento apparire tristi e desolanti, ma invece devono diventare il fiero manifesto della vostra ferrea disciplina, la rappresentazione plastica del vostro amore per il vostro paese e per i vostri concittadini.
Far parte di questa comunità per il sottoscritto è galvanizzante e fonte di sincero conforto: mi state quotidianamente dando prova di quanto l’altruismo, l’aiuto reciproco e l’ottimismo siano molto più contagiosi del virus in circolazione. È vero, per la stragrande parte del nostro tempo ci troviamo nelle nostre abitazioni o siamo comunque fortemente limitati nei contatti con l’esterno, ma proprio grazie a questo vivo spirito solidale siamo tutt’altro che soli.
Un calorosissimo e accorato grazie, dunque, va a tutti voi, miei concittadini, alle associazioni sangavinesi, alla Protezione Civile, alla Caritas, ai giovani oratoriani volontari, che tra le altre cose s’impegnano a portare beni di prima necessità a domicilio alle persone anziane o bisognose.
La mia massima riconoscenza va ai dipendenti comunali con cui collaboro giorno per giorno, al preziosissimo corpo dei vigili e ai Carabinieri della stazione locale, solerti e disponibili come sempre e tutti pronti a garantire i servizi essenziali anche in questo momento così difficile anche per loro e le loro famiglie.
Come non dedicare, poi, una speciale menzione a tutti i medici di famiglia e a tutti gli operatori sanitari dell’ospedale N. S. di Bonaria, miei colleghi, che meritano la nostra piena fiducia e incondizionata stima.
Inoltre, accennavo in apertura ad un’emergenza sanitaria che in prima battuta è sì economica, ma che comporta pesanti strascichi sul piano economico-sociale, la cui entità è ancora ben lungi dall’essere quantificabile. In questo senso è d’obbligo rivolgere un pensiero particolare ai commercianti e, in generale, al popolo delle Partite IVA, che devono necessariamente rinunciare ai propri guadagni e nei confronti dei quali lo Stato sta già predisponendo delle forme di supporto.
In queste lunghe giornate i miei incontri con tutti voi per le strade del paese sono inevitabilmente rari e occasionali, tuttavia voglio comunicarvi la mia piena vicinanza, non solo emotiva, ma anche concreta: chiunque nutrisse delle perplessità, desiderasse dei ragguagli o dei chiarimenti, intendesse riferirmi qualcosa o semplicemente sentisse il bisogno di rapportarsi con me, non esiti minimamente a contattarmi al mio numero telefonico privato, il quale è ben noto ai più e facilmente reperibile.
L’ora più buia è quella che precede il sorgere del sole.
IL SINDACO
CARLO TOMASI
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