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Coronavirus: obbligo di autoisolamento e reperibilità per i non residenti che si sono trasferiti in Sardegna prima dell’8 marzo

Sardegna

L’obbligo di restare in isolamento nei luoghi di domicilio e di denunciare alle autorità sanitarie il luogo ove si può essere, in qualunque momento, rintracciati, è retroattivo di 14 giorni. Vi sono tenuti anche tutti coloro che si sono trasferiti in Sardegna, molto spesso nelle seconde case al mare, prima dell’ordinanza di ieri 8 marzo.

Dopo il Decreto del Governo che rende tutta Italia “zona rossa”

, arriva anche il giro di vite della Regione Sardegna.

L’isolamento retroattivo è uno dei contenuti più significativi dell’ordinanza emessa poche ore fa dal Presidente della Regione Christian Solinas

, preso atto dei numerosi trasferimenti avvenuti dalle Regioni della penisola, in alcuni casi da zone a rischio, verso i comuni costieri della Sardegna.

“Difendiamo con ogni mezzo la salute dei Sardi” – dice il Presidente – “Ritengo che il metodo più efficace sarebbe quello di interrompere momentaneamente ogni flusso di passeggeri verso la nostra Isola senza pregiudicare in alcun modo il traffico delle merci, e per ben due volte ho rivolto questa richiesta al Governo, che per ora ha risposto negativamente. Con il provvedimento di oggi otteniamo il risultato di poter isolare i possibili soggetti positivi nelle loro abitazioni e di effettuare su di loro tutti i controlli necessari”.

Altre prescrizioni sono imposte a tutti coloro che hanno avuto, per motivi lavorativi, contatti con i passeggeri.

Ecco il testo completo della nuova ordinanza.

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