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sabato, 23 Novembre 2024
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Un bilancio sulle spese degli italiani nel 2019: dal Nord alle Isole

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Dalla buona tavola allo shopping, fino: un ampio panorama di acquisti

I bilanci annuali si sa, non sono mai facili, ma spesso, specialmente quando essi riguardano i consumi di un popolo, sono rappresentativi di un determinato periodo di tempo, delle tendenze sociali del momento, dei livelli di gradimento o meno di certi prodotti o servizi. Insomma, i bilanci di fine anno la dicono lunga rispetto all’approccio delle persone, con la variante di tanti fattori.

Per quanto riguarda i consumi degli italiani nel 2019, da essi, secondo le ricerche in merito, si vede come alcuni settori, più o meno nuovi – talvolta con l’influenza e lo slancio legati alle nuove tecnologie – resistano in modo particolare nelle preferenze della popolazione dello Stivale.

Irrinunciabile per gli italiani, ad esempio, è il culto della gastronomia e della buona tavola, vista anche la ricca tradizione culinaria del Belpaese, da nord a sud. Ecco dunque i dati diffusi da Coldiretti e istituto Ixè rispetto alle spese degli italiani soltanto nel periodo pre-natalizio del 2019, secondo cui:

  • gli italiani hanno speso quasi 2,6 miliardi di euro per cibi e bevande nel periodo di Natale
  • c’è stato un aumento di 9 punti percentuali nelle spese dedicate all’enogastronomia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
  • gli acquisti in ambito gastronomico hanno visto la scelta di carni, pesce e salumi ( per 900 milioni di euro di spesa complessiva), seguiti da vini e spumanti (430 milioni di euro spesi), dai dolci della tradizione natalizia (280 milioni di euro di spesa), dai prodotti ortofrutticoli (480 milioni di euro), e da poi da pasta e da formaggi tipici.

Non solo la tradizione è al centro dell’interesse degli italiani, ma anche l’innovazione portata dalle nuove tecnologie nel campo del commercio elettronico, che ha visto nell’ultimo anno un importante balzo in avanti nelle scelte di acquisto degli utenti, sia per quanto riguarda i prodotti che per quanto riguarda i beni e i servizi.

Secondo i dati dell’Osservatorio B2c Netcomm la crescita del settore è di 15 punti percentuali con la prevalenza di alcuni comparti, come il Food & Grocery e l’Health & Care.

Del resto anche la possibilità di accesso a servizi online di vario tipo è un’attività che ha conquistato sempre di più gli italiani, tanto che, secondo l’annuale report di Casaleggio Associati, il fatturato dell’e-commerce nel 2019 si attesta a 41,5 miliardi di euro, con grandi fette dello stesso divise tra il turismo (28 per cento) e il tempo libero (41,3 per cento), seguiti dal settore delle assicurazioni (4,9 per cento del totale) e poi da moda, alimentare, editoria, casa e arredamento, salute e bellezza.

Proprio per questo motivo sono sempre più presenti online operatori che offrono recensioni delle strutture turistiche e alberghiere (come TripAdvisor), così come quelli che comparano i prezzi, ad esempio, dei principali servizi di tv in streaming, orientando l’utente verso la scelta finale, a seconda delle proprie esigenze.

E, dato che, secondo le elaborazioni di Agimeg sui dati ministeriali, il settore di giochi, scommesse e lotterie può essere stimato su un’entrata erariale di 11 miliardi di euro nel 2019, non stupisce come siano sempre più presenti online operatori e comparatori che indicano all’utente i nuovi siti di scommesse con licenza ADM, così come i bookmaker più conosciuti, presentandone l’offerta, i bonus, i vantaggi, gli svantaggi eventuali e le condizioni generali di utilizzo. 

Alcune curiosità sul carrello della spesa degli italiani

Le abitudini di consumo, si sa, variano da regione a regione, anche per fattori geografici, territoriali e culturali. Secondo l’analisi di Supermercato24, con aggiornamento al mese di novembre 2019, pare che, se il carrello mensile è stato mediamente del valore di 70 euro, alcune province si sono distinte per l’acquisto di prodotti sani (come Vicenza, Firenze e Parma), mentre altre, come Livorno, Modena e Pesaro-Urbino sono entrate in classifica per il maggior consumo di carne e di pesce. Napoli, Pordenone e Verona sono state le città con i consumatori più golosi, mentre Como, Udine e Genova si sono classificate ai primi posti per quanto riguarda l’acquisto di prodotti alcolici.

Il carrello medio ha visto comunque prevalere nell’acquisto, da Nord a Sud, i prodotti tipici come i formaggi e i salumi, in onore probabilmente alla tradizione gastronomica italiana, con le proprie eccellenze locali.

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